UE e Germania, accordo sugli e-fuel, ma l’Italia punta i piedi

UE e Germania, accordo sugli e-fuel, ma l’Italia punta i piedi

Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente, non ci sta: “Tra i combustibili virtuosi vanno inseriti anche i biocarburanti”

di Francesco Forni

27.03.2023 ( Aggiornata il 27.03.2023 09:40 )

Vengo anch'io? No, tu no”. Ma c’è poco da ridere. La Commissione Europea ha raggiunto un accordo con la Germania per permettere, grazie all’adozione degli e-fuel, i carburanti sintetici, che anche dopo il 2035 le auto a motore endotermico possano essere vendute in Europa.

"Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull'uso futuro degli e-fuel", questo l’annuncio del commissario europeo per l'Ambiente Frans Timmermans.  

Non è andata, al momento, come voleva l’Italia. Niente deroga per i bio-carburanti, sostenuti dal nostro Governo. Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell'Ambiente, ha puntato i piedi. “Contiamo che l'Europa non si dimostri irragionevole e sorda ai richiami che provengono da un Paese impegnato a centrare, gli obiettivi che porteranno l'Europa a essere un continente energeticamente neutrale entro il 2050”.

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Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha aggiunto. “Anche grazie al contributo decisivo dell'Italia la Commissione europea ha rivisto lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035. Bruxelles ha annunciato di aprire agli e-fuel: noi pensiamo sia ragionevole includere anche i biocarburanti. Il nostro obiettivo è tutelare l'ambiente e salvare migliaia di posti di lavoro e di aziende, in Italia e in Europa, anziché consegnarci alla Cina. La partita non è finita”.

Ancora più duro e circostanziato Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia- Ecr al Parlamento europeo.

 “La transizione ecologica di Timmermans avrà enormi costi economici per le famiglie e le imprese e costi politici in termini di dipendenza strategica dalla Cina. I nuovi target per la riduzione delle emissioni di Co2 sono irrealistici e raggiungerli avrà un impatto sociale devastante. È necessario difendere strenuamente il principio della neutralità tecnologica, in base al quale deve essere consentito ridurre le emissioni inquinanti anche con i biocarburanti che, considerando il ciclo di vita, sono più sostenibili dell'elettrico. Fa più che bene il governo Meloni a non mollare su questo punto, che è ovviamente coerente con l'interesse nazionale italiano ma anche con un approccio scientifico realistico e non ideologico”.

Parole pesanti, la questione continua a essere molto delicata.

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