Salvini contro l’Euro 7: “Normativa sbagliata nei modi e nei tempi”

Salvini contro l’Euro 7: “Normativa sbagliata nei modi e nei tempi”

All’Automotive Dealer Day di Verona, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti attacca a tutto campo la norma anti-inquinamento

di Redazione

16.05.2023 ( Aggiornata il 16.05.2023 18:14 )

Il prossimo standard europeo sulle emissioni inquinanti dei veicoli, l’Euro 7, che entrerà in vigore a partire dal 2025 è: “Chiaramente sbagliato nei modi e nei tempi e nemmeno utile dal punto di vista ambientale”. Attacco diretto scagliato dal vicepremieir e Ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini che, intervenuto all’Automotive Dealer Day di Verona, annuncia di lo scontro diretto contro l’Europa sulla normativa. Almeno a parole…

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Le regole dell’Euro 7

Il target del nuovo standard è chiaro: a partire dall’entrata in vigore (luglio 2025 per auto e furgoni, metà 2027 per i mezzi pesanti) l’obiettivo è ridurre le emissioni di Nox del 35% su auto e furgoni e del 56% su bus e mezzi pesanti.

L’opinione dei Costruttori

In realtà, i paletti fissati dalla commissione non sono nemmeno ben visti dalle Case Auto. Nel pieno degli investimenti per passare all’elettrico nel Vecchio Continente, in pochi vedono di buon occhio lo spostamento di risorse su tecnologie che, per scelta stessa dell’Europa finiranno in soffitta, con buona pace di sostenitori di biocarburanti e e-fuels. Nello specifico, da Stellantis hanno già fatto sapere che investiranno poco nell’Euro 7, per il Gruppo Renault i costi superano i benefici, mentre dal Gruppo Volkswagen chiedono tempo, uno slittamento al 2026.

Cosa ha detto Salvini

Per il ministro Salvini, invece, c’è poco margine di trattativa. Si va al muro contro muro, contando anche sul lavoro di gruppo degli altri Paesi contrari, per ottenere il blocco della norma, o almeno il suo slittamento: L'Italia, insieme a Francia, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Slovacchia, Bulgaria, Polonia e Ungheria, ha i numeri per bloccare questa mossa - ha detto Salvini - Ora siamo una minoranza di blocco, vogliamo diventare una maggioranza. Insieme a tanti altri Paesi ci stiamo muovendo per evitare il salto nel buio dell’Euro 7 o rimandarlo almeno 2026, quando ci sarà una revisione della normativa sulla CO2”.

La partita, quindi, è tutta da giocare, con un importante snodo rappresentato dalle elezioni europee del 2024. Se cambiasse la maggioranza: "Penso che la battaglia dell’Euro 7 si possa vincere, con la prossima legislatura, ci sarà la possibilità di un ripensamento" ha concluso Salvini.

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