Il presidente Macron ha ammesso che la scelta non potrebbe essere in alcun modo additata come protezionismo, poichè si baserebbe sui dati delle emissioni del processo di produzione
24.05.2023 ( Aggiornata il 24.05.2023 11:37 )
Sulla scia degli Stati Uniti, anche la Francia si muove per promuovere e incentivare l'acquisto dei veicoli elettrici prodotti in Europa. Ad avanzare l'idea è lo stesso presidente Macron il quale ha esposto l'idea durante un incontro pubblico con rappresentanti del settore industriale, con l'obiettivo di contrastare il protezionismo degli USA e cercare di decelerare l'espansione di veicoli cinesi (in Cina viene ancora utilizzato il carbone nel processo di produzione) nel Vecchio Continente.
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Sarà dunque necessaria prima un'approvazione da parte del Parlamento francese e una valutazione del criterio utilizzato per attuare tali limitazioni: al fine di non essere accusata di protezionismo, la Francia potrebbe basarsi sulle emissioni prodotte durante le fasi industriali. Le agevolazioni interesserebbero esclusivamente le auto prodotte utilizzando fonti di energia rinnovabile e dovrebbero rispettare rigorosi limiti di impronta carbonica, inclusa la produzione delle batterie.
“Saremo il primo Paese europeo a rivedere i criteri di assegnazione dei contributi, ma questo non significa essere protezionisti: non chiuderemo il mercato, ma non vogliamo usare i soldi dei contribuenti francesi per sostenere l’industria non europea”, ha affermato Macron, che ha concluso così: "Non voglio che l’Europa sostenga batterie che non sono prodotte nel Vecchio Continente perché né gli americani né i cinesi agevolano le batterie prodotte da noi”.
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