Francia, gli incentivi escluderanno le auto elettriche prodotte in Cina

La Francia ha sempre difeso i propri prodotti ed è intenzionata a farlo anche per le auto elettriche. Il governo transalpino è sul punto di applicare incentivi per le vetture a batterie, diversi da quelli attuali, legati a principi industriali e ambientali. Ciò significherebbe una esclusione delle auto elettriche assemblate in Cina.

Una classifica per gli incentivi francesi

Nella sostanza le vetture dovranno raggiungere dei punteggi minimi per accedere agli incentivi, fissati sulle emissioni durante l’intero ciclo dell’auto, dalla produzione, con trasporto, materiali, tipo di batterie, all’uso su strada allo smaltimento finale. Gli accumulatori sono al centro di queste valutazioni, ancora da definire. In sostanza una classifica, per avere l’incentivo sarà indispensabile conseguire una valutazione di almeno 60/100.

Vengono differenziati anche i tipi di automobile, per uso cittadino o polivalente. Saranno favoriti i modelli con omologati almeno con 4 posti e 180 chilometri di autonomia.

Non saranno immediati gli incentivi, ma a breve termine, ovvero il 1° gennaio 2024. L'Agenzia per l'ambiente e la gestione dell'energia (ADEME) francese entro sessanta giorni realizzerà una piattaforma per ottenere dai Costruttori tutte le informazioni in merito, in modo da poter dar modo ai ministeri designati, Trasporti, Energia, Economia e Ecologia, di formulare l’elenco delle vetture che potranno accedere ai bonus.

La difesa del prodotto francese ed europeo si concretizza nel punteggio dato per la località di assemblaggio dell’auto e della batteria. Nel Vecchio Continente gli standard sono molto più severi.

Qui “cascano” le auto prodotte in Cina, quali BYD, MG, ma anche Dacia Spring e Tesla Model 3, non le Model Y prodotte a Berlino.

Altre nazioni seguiranno la Francia?

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