Mercato auto Italia: crescita anche a settembre, +22,8%

Mercato auto Italia: crescita anche a settembre, +22,8%

In questo mese sono state immatricolate ben 136.283 vetture

di Redazione

03.10.2023 ( Aggiornata il 03.10.2023 11:37 )

Numeri sempre più positivi sul fronte mercato auto in Italia. Anche questo mese di settembre si è chiuso registrando ottimi dati. Secondo quanto riportato dal ministero dei Trasporti sono state immatricolate ben 136.283 auto, segnando il +22,78% rispetto allo stesso mese del 2022. Se invece prendiamo in considerazione l'inizio del 2023, ne sono state acquistate ben 1.176.882 vetture, con una crescita del 20,57%, sempre paragonandolo al periodo dell'anno precedente.

La situazione attuale

Nonostante i buoni risultati, il Centro Studi Promotor sottolinea che “la situazione del mercato dell'auto, anche se in miglioramento, è ancora fortemente negativa in quanto rispetto ai livelli ante-crisi, cioè al 2019, il consuntivo dei primi nove mesi accusa ancora un calo del 19,8%.” Il Csp spiega che “le ragioni di questa situazione sono note. Mentre il prodotto interno lordo italiano ha già raggiunto e superato i livelli ante-crisi, il ritorno alla normalità del mercato è ancora ostacolato dalle ripercussioni della pandemia e della guerra in Ucraina e, in particolare, dai forti incrementi dei prezzi delle auto e dal permanere di carenza di auto da consegnare.

Il volume di immatricolazioni di settembre e dei 9 mesi è dovuto in misura non trascurabile alle autoimmatricolazioni, cioè alle immatricolazioni ai concessionari di auto nuove da destinare al mercato dell'usato con chilometri zero: a settembre sono 17.200, nel periodo gennaio-settembre 99.286. Il quadro è quindi tutt'altro che rassicurante. Se il tasso di crescita dei 9 mesi rimanesse questo fino a fine anno si raggiungerebbe quota 1.587.943, livello decisamente lontano dai 2.000.000 di immatricolazioni necessarie per contenere l'invecchiamento del parco circolante.”

E le elettriche?

Poi, secondo il presidente dell'Unrae, Michele Crisci, "diventa sempre più urgente un piano puntuale e chiaro del Governo per determinare il percorso che l'Italia intende seguire nell'ottica della transizione green, rivedendo l'attuale sistema di incentivi per renderli più fruibili, maggiormente indirizzati ai target europei, utili ad un accelerato rinnovo del parco, destinati a tutte le imprese, rivedendo le regole e recuperando i residui del 2022 e quelli ormai quasi consolidati del 2023". Nel mese di settembre, le auto con batteria elettrica calano.

Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari auto, dice che "i numeri raggiunti a settembre sono stati condizionati dalle forzature legate alla chiusura del terzo trimestre e al raggiungimento degli obiettivi imposti alle reti per l'ottenimento dei premi di volume e il mantenimento delle quote di mercato. Come da alcuni mesi, la raccolta degli ordini, soprattutto di veicoli a basse emissioni, è in contrazione poiché l'elettrificazione dei veicoli sta incontrando molti ostacoli, fra tutti economici e infrastrutturali. La stasi sul fronte della domanda privata green, per effetto dell'indecisione negli acquisti da parte delle famiglie, della crescita dei prezzi finali e dell'indebolimento dei redditi reali sta quindi determinando una crescente corsa alle immatricolazioni degli ultimi tre giorni del mese: la pressione commerciale su molte Reti di vendita sta toccando livelli di guardia. A settembre, al netto delle auto immatricolazioni, la consistenza del mercato reale - quello dei clienti 'veri' - sarebbe stata più bassa e il tasso di crescita decisamente più modesto.

L'indiscussa spinta ecologica verso l'elettrico necessita di adeguati fattori abilitanti che, al contrario, al momento non procedono come dovrebbero, ponendo l'Italia in una posizione di continua rincorsa rispetto agli altri principali Paesi in Europa e rendendo difficile il raggiungimento dei target europei. Auspichiamo che l'intesa del Mimit con il gruppo Stellantis possa concludersi in tempi rapidi così da poter riavviare efficacemente il meccanismo degli incentivi all'acquisto di veicoli non inquinanti, di cui residua circa il 70% dei fondi nella fascia 0-20 g/Km di CO2 e il 90% sulla fascia 21-60. Lo schema degli incentivi va reso più aderente alla realtà del mercato, svecchiando, in modo economicamente e socialmente sostenibile, il parco circolante maggiormente obsoleto".

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