Sicurezza, Asaps, 163.000 morti in 32 anni sulle strade italiane

Sicurezza, Asaps, 163.000 morti in 32 anni sulle strade italiane

Un costo sociale di 244 miliardi di euro: 23.935 i pedoni morti

di Francesco Forni

23.10.2023 ( Aggiornata il 23.10.2023 09:36 )

Una ecatombe che deve essere limitata. L’Ufficio Studi ASAPS, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ha elaborato gli ultimi dati ISTAT  tra il 1991 e il 2022 in materia di sicurezza sulle strade italiane.

Negli ultimi 32 anni sono state ben 163.052 le vittime registrate nella penisola per incidente stradale, con la punta di 7.498 nel 1991, mentre il dato più basso si è avuto nel 2020 con 2.395, ma solo a causa della pandemia e del blocco alla circolazione conseguente.

Il peggio è passato?

I morti sulle strade avevano raggiunto dei picchi importanti e dopo un primo calo si è avuto un altro picco nel 2001 con 7.096. Poi l’introduzione della patente a punti, dal 1° luglio 2003, ha consentito di ridurre ulteriormente le croci sulle strade, mentre l’ultima grande riforma del codice della strada nell’estate del 2010, anche con un forte contrasto all’alcol alla guida, ha permesso di scendere sotto il muro delle 4.000 vittime, attestandosi tra le 3.400 e le 3.300.

Un bilancio pesantissimo

Le regioni che nel trentennio hanno avuto più vittime sono la Lombardia con 23.650 morti da incidente, seguita dall’Emilia Romagna con 18.157, il Veneto con 17.051, il Lazio con 15.796, il Piemonte con 13.670, la Toscana con 11.053. Se si estrapolano i dati relativi ai soli pedoni uccisi, utenti da sempre più vulnerabili di altri, emerge come tra il 1991 e il 2022 ne siano morti ben 23.935, con altri 607.639 feriti.

Roma ha avuto 6.452 vittime sulle strade in 32 anni, in pratica un piccolo quartiere che è scomparso nella Capitale. Nel 2002 ci furono 363 decessi, uno al giorno, mentre nel 2022 sono stati 150, (numero però già superato nel 2023) il dato peggiore dal 2015 quando furono 173. Milano è al secondo posto con 2.331 morti (anno peggiore il 1991 con 120 decessi sulle arterie del capoluogo lombardo), seguita da Torino con 1.388, Napoli con 1.162, Palermo con 1.020, Bologna 919, Genova 844, Catania 787, Verona 718, Firenze 694, Bari 536, Messina 514, Venezia 474 e Trieste 447.

Il presidente ASAPS Giordano Biserni ha dichiarato:
"Quando pensiamo ai costi sociali solo legati ai decessi e alla cifra spaventosa di 244 miliardi di euro, credo che ogni decisore politico debba comprendere quanto sia fondamentale investire su norme più moderne ed attuali, su infrastrutture e segnaletica ma soprattutto sulla presenza in strada di agenti e pattuglie che possano incidere sui comportamenti più gravi".

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