Mazda Motor Corporation ha annunciato con orgoglio di aver superato la significativa soglia dei due milioni di veicoli equipaggiati con motori rotativi. Questo traguardo sottolinea l'importante contributo di tali meccaniche nei confronti della storia dell'azienda, rappresentando un momento di celebrazione per il noto produttore automobilistico giapponese. Una soluzione motoristica tanto iconica quanto discussa e polarizzante, che divide la critica e gli esperti del settore in maniera piuttosto netta, tra chi ne elogia le potenzialità e chi ne critica i limiti e l’efficienza, vero tallone d’Achille del rotativo.
Torna il Wankel, ma al servizio dell’elettrico
I motori rotativi - chiamati Wankel in onore dell'inventore, Felix Wankel - sono noti per la loro configurazione strutturale unica, basata su "pistoni" triangolari che generano potenza attraverso il movimento rotatorio. Mazda ha fatto il suo debutto con questa tecnologia nel 1967 con la presentazione della Mazda Cosmo Sport (conosciuta anche come Mazda 110S, in foto). Da allora, l'azienda ha costantemente lavorato per migliorare le prestazioni dei motori rotativi, concentrandosi su aspetti chiave come la potenza, l'efficienza del carburante e la durata, nonché l’affidabilità e la sempre minor manutenzione richiesta. Un dato degno di nota è che, dopo una pausa durata undici anni,seguita alla produzione della Mazda RX-8 nel 2012, Mazda ha recentemente ripreso la produzione di veicoli con motori rotativi. Questo (quasi) inaspettato ritorno è stato segnato dal lancio del dodicesimo modello capace di adottare tale soluzione, ovvero Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV2. Questo veicolo ibrido plug-in, a propulsione 100% elettrica, sfrutta un piccolo Wankel a benzina (830 cc) che ha sola funzione di generatore di energia / range extender. Ci si aspetta che il modello, simbolo di una nuova era dei motori rotativi, riscuoterà grande interesse tra gli appassionati e la clientela di Mazda in tutto il mondo. Le vendite in Europa inizieranno già nell'autunno del 2023, in base ai piani di lancio di ciascun mercato.
Takeshi Mukai, Direttore e Senior Managing Executive Officer di Mazda, ha sottolineato l'importanza dei motori rotativi nella storia dell'azienda e la loro rappresentazione dello "spirito di sfida continua" che contraddistingue la Casa giapponese. Mukai ha, altresì, espresso il suo sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto il marchio, compresi i clienti che hanno acquistato veicoli con motori rotativi, gli entusiasti di questa tecnologia e tutti i partner coinvolti nello sviluppo e nella produzione di tali motori. L'annuncio di Mazda conferma l’impegno a mantenere viva la tradizione dei motori Wankel, nonostante le sfide poste dall'elettrificazione e dalle nuove tecnologie automobilistiche, nonché le sempre più stringenti normative antinquinamento. L'azienda mira a continuare a offrire esperienze di guida coinvolgenti, seguendo i principi fondamentali di umanocentricità e cercando di portare la "Gioia di Guidare" e la "Gioia di Vivere" nella vita quotidiana dei propri clienti. Da sempre, Mazda è conosciuto come un produttore autonomo, capace di sperimentare e rimanere al tempo stesso fedele alle proprie ideologie, tradizioni e scelte costruttive, senza però restare ancorato al passato ma, anzi, mostrando grande determinazione nello sviluppare concetti e soluzioni spesso scartate dalla concorrenza. Basta pensare alla propria “crociata” contro i motori turbo a benzina, scegliendo di proporre una gamma di unità aspirate dalle soluzioni tecniche lungimiranti, come i motori della famiglia Skyactiv-X. O ancora concetti quali Jinba Ittai - il legame uomo-macchina, al pari dell’unione mentale e fisica tra cavallo e cavaliere - oppure la chiave stilistica del Kodo Design, linguaggio estetico che da ormai un decennio guida le scelte dei designer del costruttore giapponese. Per non parlare dell’ostinazione nell’anteporre il piacere di guida a qualsiasi altro aspetto della vettura: da qui la frequente presenza del cambio manuale su quasi tutti i modelli, oppure la scelta di architetture con trazione posteriore o schemi sospensivi raffinati (vedi nuovo Mazda CX-60, con trazione posteriore, motori longitudinali e doppio quadrilatero alto all’anteriore).