Arriva il bonus colonnine e wallbox 2023 per privati: come richiederlo

Arriva il bonus colonnine e wallbox 2023 per privati: come richiederlo

Vediamo come fare per avere uno sconto dell’80% sull'acquisto e l'installazione di infrastrutture per la ricarica domestica dell’auto elettrica

 

 

di Redazione

09.11.2023 12:25

Molti lo stavano aspettando da diverso tempo, e adesso potranno usufruirne. Parliamo del bonus colonnine e wallbox per case e condomini. Ma di cosa si tratta nello specifico? È uno sconto dell’80% sull' acquisto e l'installazione di infrastrutture per la ricarica privata dell’auto elettrica - con limiti di spesa di 1.500 e 8.000 euro per case e condomini-, finanziato con 40 milioni di euro all’anno nel biennio 2022-23 e 2023-24.

L'incentivo è valido dunque per le wallbox e le colonnine installate nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 23 novembre del 2023. E quindi nella maggior parte delle situazioni è un rimborso che opera in maniera retroattiva sulle spese già avute.

Come fare la domanda

Per chi volesse usufruirne, la modalità è abbastanza semplice. Bisognerà, anzitutto, presentare una domanda fra le ore 12 del 9 novembre e le ore 12 del 23 novembre sulla piattaforma del Mimit. Affinché la domanda vada a buon fine è necessario avere un indirizzo di posta elettronica certificata PEC ed effettuare l'accesso tramite Spid, carta d’identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). Inoltre è richiesta la compilazione di un modulo che si troverà nell'area riservata del Mimit.

Un bonus che non aiuta il mercato auto

Non mancano, ovviamente, delle polemiche interne per l'applicazione del bonus colonnine. A parlarne è Francesco Naso, segretario generale dell'associazione Motus-E: “Siamo nuovamente di fronte a un’agevolazione sostanzialmente retroattiva, quindi non in grado di stimolare il mercato, e con procedure farraginose per chi vuole beneficiare di questa opportunità. Inoltre la finestra temporale per richiedere il bonus è troppo stretta e vincolata all’obbligo di utilizzo di una casella di posta elettronica certificata (Pec), insieme alla impossibilità di essere supportati nelle pratiche da chi ha venduto l’infrastruttura”.

"Per gli incentivi 2024, che potranno contare anche sui fondi residui non erogati sarà ora essenziale muoversi con il giusto anticipo, dando vita a una misura non retroattiva, stabile e chiara, in grado di aiutare i cittadini a beneficiare del passaggio all’auto elettrica e di stimolare un mercato, quello delle infrastrutture di ricarica, in cui l’Italia è sempre più un’eccellenza europea e mondiale”, conclude Naso.

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