Euro 7, chi è d'accordo, chi è contrario

Euro 7, chi è d'accordo, chi è contrario

La decisione di mantenere di fatto invariati i limiti rispetto a Euro 6 ha generato reazioni opposte

di Francesco Forni

20.12.2023 ( Aggiornata il 20.12.2023 09:22 )

Il trilogo ha sentenziato, ora rimane il passaggio della ratifica formale per la trasformazione in legge. Le normative Euro 7 in sostanza lasciano invariati i limiti degli Euro 6.

Una scelta conservativa, suggerita probabilmente da una domanda ancora molto alta in quasi tutta Europa di motorizzazioni endotermiche.

Qualcuno l’ha presa bene, altri meno.

Euro 7, pareri discordanti dai Paesi UE

Per quanto riguarda l’Italia si è espresso in modo chiaro ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Con l'accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Ue sulla nuova versione del regolamento Euro 7, si consolida il fronte del buon senso e prevale la ragione sulla ideologia. Una vera svolta per la politica industriale europea che rappresenta un successo per il nostro Paese. Decisivo per salvaguardare la filiera dell'automotive, uno dei pilastri del Made in Italy. Siamo finalmente sulla strada giusta per coniugare gli obiettivi di sostenibilità con le necessità del tessuto produttivo e del sistema sociale.

ACEA, l’associazione dei Costruttori, è in scia, come ha dichiarato il direttore generale Sigrid de Vries. “Si tratta di un importante pietra miliare nella definizione dei nuovi standard per le emissioni, soprattutto perché garantisce certezza, per le attività di pianificazione degli investimenti. Anche se comprenderemo tutti i dettagli solo quando avremo valutato l’intero documento, notiamo che i negoziatori interistituzionali hanno principalmente scelto di dare priorità alle sfide orientate al futuro, come le emissioni dei freni dei veicoli leggeri e i requisiti delle batterie di quelli elettrici. Anche i limiti sulle emissioni di scarico e le procedure di prova per i veicoli pesanti sono stati notevolmente implementati”.

L'ACEA pone l’accento sul percorso fatto. “Non dobbiamo sottovalutare gli enormi progressi compiuti dai produttori europei di veicoli nella riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto su strada. Infatti, tra la prima norma Euro e la prima versione Euro 6, le emissioni sono state ridotte di oltre il 90%. I maggiori miglioramenti nella qualità dell’aria saranno ottenuti sostituendo i veicoli più vecchi sulle strade dell’Ue e attraverso una rapida elettrificazione”.

I pareri contrari sulla nuova omologazione Euro 7

Polemico Lucien Mathieu Car Director a Transport & Environment: “La lobby dell’auto ha ripreso il controllo dopo alcuni anni di inattività a seguito del Dieselgate. Lo standard Euro 7 concordato dai legislatori consentirà alle Case automobilistiche di rendere più ecologici i veicoli che praticamente non sono più puliti. Il Parlamento europeo ha l’ultima possibilità di dire no a questa spudorata capitolazione di fronte all’industria automobilistica”.

Contraria anche Clepa, l’ Associazione Europea dei Fornitori Automotive tramite il segretario generale Benjamin Krieger. "La proposta della Commissione avrebbe potuto essere attuata con qualche importante tutela. L’accordo, invece, elimina gran parte della proposta della Commissione”.

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