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Guerra dei prezzi auto, chi ci sta e chi no: i rischi

Tavares lancia l'allarme: "Stellantis non ci sta: è una scelta che potrebbe portare guai". Cosa fanno le altre Big

Francesco ForniFrancesco Forni

22 gen 2024

Prezzi bassi o no? L’industria dell’auto cerca soluzioni in un periodo non facile dopo il calo del mercato europeo a dicembre 2023 (-3,8%).

Con il calo della domanda delle aziende, che hanno sostenuto il mercato nell’intera area avendo la capacità di assorbire i forti rincari dei prezzi delle auto degli ultimi anni, è venuta fuori la debolezza della domanda dei privati scoraggiata soprattutto da aumenti dei listini.

Cosa fare? Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, non ha dubbi. "La corsa al ribasso dei prezzi finirà in un bagno di sangue. Alcune Case avranno dei problemi, mentre noi oggi siamo nella migliore posizione possibile poiché siamo profittevoli. Attualmente, su ogni auto venduta, anche elettrica, noi facciamo soldi e lo faremo anche in futuro".

Nello specifico delle auto elettriche, Tavares ha aggiunto. "Se si calano i prezzi delle elettriche più rapidamente di quanto si riducono i loro costi di produzione, arriveranno i guai. Mio compito è proteggere la profittabilità dell’azienda. Il solo problema che rimane per le auto elettriche è il prezzo, del 40% superiore a una termica paragonabile. Fino a che non sarà risolto, molti clienti semplicemente non le compreranno".

Guerra dei prezzi: cosa fanno le altre?

Intanto la guerra dei prezzi c’è. Scatenata in Cina, la corsa al ribasso è notevole anche in Europa, amplificato dalla fine degli incentivi in Germania per le auto elettriche che ha “gelato” le vendite.

Tesla sta continuando la sua politica di sconti - l’ultimo anche sulla best seller Model Y - secondo una pratica che Musk applica da quando ha anticipato a quando ha intuito che sarebbe ripartita la produzione per la disponibilità dei chip, prevedendo però che la richiesta mondiale di auto elettriche non sarebbe aumentata di molto nel 2023 (così è stato) e che anche il mercato Cinese delle BEV avrebbe rallentato. Tesla così ha venduto più auto, ma gli utili non sono aumentati: è un gioco che non potrà andare avanti sempre.

Intanto però gli sconti ci sono. BYD, la rivale più diretta di Tesla, ha rilanciato la guerra dei prezzi in Germania, con sconti che vanno dal 5% al 15%.

Volkswagen, sempre in Germania sta finanziando di tasca propria gli incentivi statali che sono venuti a mancare e in ogni modo ha ridefinito i listino – anche in Francia - delle versioni d’ingresso, aggiornate, di ID.3, ID.4 e ID.5.

In Francia Renault Megane E-Tech è stata ribassata di oltre il 10% e con l’incentivo statale, del quale godono solo le vetture prodotte nella nazione, parte da meno di 30.000 euro.

Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? Il dibattito resta aperto.

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