Tesla arriva in Italia? Urso: “Dialoghiamo per una fabbrica di auto elettriche"

Tesla arriva in Italia? Urso: “Dialoghiamo per una fabbrica di auto elettriche"

L'obiettivo fissato dal Governo è quello di produrre 1 milione di auto all'anno entro il 2030, ma non può farlo da sola. Lo sguardo, dunque, è verso l'azienda di Elon Musk (ma non solo)

di Redazione

28.02.2024 17:25

Stellantis non può farcela a produrre un milione di auto ogni anno entro il 2030 da sola. Questa è la conclusione a cui si è arrivati dopo un intenso dibattito che sta andando avanti da diverso tempo fra il gruppo e il Governo, cominciato con la richiesta di sussidi da parte del primo al secondo, e che ha visto Adolfo Urso – ministro delle Imprese e del Made in Italy – battersi in prima linea. Indi per cui si volge lo sguardo altrove, e in questo caso si osserva Tesla.

È stato proprio Urso, durante un'audizione in Commissione attività produttive alla Camera a dire che “i cittadini di Grüenheide, in Germania, hanno respinto un piano di espansione massiccia dell'impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una decisione del gruppo. Dialoghiamo da mesi con Tesla e stiamo avendo riscontri molto positivi, ma si tratta di un processo che richiede prudenza".

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Le intenzioni del Governo: arriva Tesla?

L'obiettivo è portare a termine l'obiettivo fissato dal Governo, di cui abbiamo accennato in apertura, e l'azienda di Elon Musk potrebbe affiancare Stellantis, anche perché, come sostiene Urso, per lei è “impossibile raggiungere da sola questi obiettivi e dunque abbiamo bisogno di un secondo costruttore”, che potrebbe essere Tesla oppure altri, tanto che continua dicendo che hanno “avviato interlocuzioni con produzioni di vari Paesi, non soltanto orientali ma anche occidentali. Tre aziende leader cinesi sono già venute in Italia, mostrando interesse per la nostra disponibilità, visitando perfino luoghi dove poter realizzare nuove possibili fabbriche”.

Per quanto riguarda Stellantis, invece, Urso sostiene che “è fondamentale lavorare al raggiungimento di un'intesa andando a consolidare la loro rete di forniture nazionale e facendo sì che il gruppo receda dalla tentazione di trasferire la produzione all'estero come emerge dalla stessa comunicazione che il gruppo avrebbe trasmesso alle aziende della componentistica, cioè receda dal piano di internazionalizzazione". Un modo per salvaguardare l'intero sistema che gira attorno alla produzione di vetture, considerato che “la componentistica italiana è composta da 2000 imprese che impiegano 167mila addetti. Ma, allargando lo sguardo alla filiera, le 5500 aziende contano 273 mila addetti diretti nelle attività produttive e 1 e 200 mila con gli indiretti. Il tutto, genera 90 miliardi di euro fatturato, rappresenta il 9,9% del settore manifatturiero con il 5.2% di incidenza sul Pil”.

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