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Lamborghini Huracan STJ, il canto del cigno nel segno Jota

Su base Huracan STO, Lamborghini ha sviluppato un'edizione speciale di pochissimi esemplari, modificati nell'assetto e nell'aerodinamica con soluzioni riprese dai campi di gara

Lamborghini Huracan STJ, il canto del cigno nel segno Jota

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

10 apr 2024 (Aggiornato il 11 apr 2024 alle 10:14)

Aspettando l'erede che sarà ibrida e verrà presentata nei prossimi mesi, per Lamborghini Huracan c'è una storia che volge al termine. Dieci anni nei quali ha vinto in pista e proposto molteplici varianti stradali, tutte intorno al motore V10 aspirato da 5.2 litri.

L'ultima edizione speciale è un'omaggio alle corse. Lamborghini Huracan STJ riassume, nei 10 esemplari a trazione posteriore in cui verrà prodotta, il mondo STO dal quale deriva e la specializzazione delle competizioni.

Huracan a prova di regolamento sportivo

La J sta, infatti, per Jota, lettera del regolamento FIA al quale si rimanda la più celebre tra tutte le Lambo: Miura SVJ. Fu il primo progetto sviluppato secondo le specifiche di omologazione previste dalla Federazione.

La J torna oggi per abbinarsi alla sigla ST (Super Trofeo). Due le livree studiate dal Centro Stile, rispettivamente con dominante Blu Eliade o Grigio Telesto, entrambe completate dal tetto nero e i particolari in Rosso Mars e bianco Isi. A bordo, interni in Alcantara.

Novità aerodinamiche e di assetto

Cosa cambia rispetto a una "ordinaria" Huracan STO? La configurazione aerodinamica, anzitutto. L'incidenza dell'ala posteriore è maggiore di 3 gradi e questo consente un incremento del carico aerodinamico pari al 10%. Sul frontale, cofano e parafanghi diventano un unico elemento, il "cofango" sul quale sono applicati nuovi flicks davanti alle ruote. 

Per un motore V10 da 640 cavalli a 8.000 giri/min e un cambio doppia frizione 7 marce che rimangono invariati, cambia a fondo l'assetto. Le sospensioni a controllo elettronico sono sostituite da ammortizzatori di derivazione corsa, regolabili in quattro vie (compressione ed estensione, sia a basse che alte frequenze) e accoppiati a molle meno rigide grazie all'ampissima gamma di configurazione possibile sugli ammortizzatori. 

Le prestazioni si misurano in tempo sul giro, più che in esercizi come la velocità massima e lo 0-200 km/h: a Nardò, la Huracan STJ ha girato oltre 1" più veloce della STO dalla quale deriva, grazie alle novità di assetto e aerodinamica.

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