Il ministro delle imprese e del made in Italy contro il modello presentato il 10 aprile: “È vietato per legge, va prodotta in Italia”
11.04.2024 ( Aggiornata il 11.04.2024 17:11 )
La presentazione di Stellantis della nuova Alfa Romeo Milano, avvenuta il 10 aprile 2024 nel capoluogo lombardo, ha scatenato le polemiche del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “Un'auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l'Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore”.
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“Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un'auto chiamata Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un'indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana”, prosegue Urso sul nuovo modello Alfa Romeo, e poi si lega alle trattative di questo periodo con il Gruppo e alla crisi automotive: “Noi stiamo lavorando per mettere in condizione Stellantis di produrre almeno un milione di veicoli nel nostro paese. Per sostenere il sistema dell'indotto è assolutamente necessario arrivare a 1,4 milioni di veicoli”. E poi commenta le dichiarazioni dell'ad Carlos Tavares: “Se Stellantis ritiene di poterlo fare ben venga, altrimenti è inevitabile che ci sarà spazio per un'altra o più altre case automobilistiche. Siamo un libero mercato e possiamo e dobbiamo incentivare investimenti italiani o esteri ovviamente nelle regole del libero mercato e su questo ci stiamo confrontando con chi ritiene di costruire stabilimenti produttivi in Europa”.
E a proposito di aziende estere: “Mi risulta che il partner cinese di Stellantis intende realizzare uno stabilimento in Europa e sta calibrando se farlo in Polonia o in altri Paesi. Potrebbe farlo in Italia, ben venga”. E ha poi proseguito: “In Spagna ci sono sette case automobilistiche, in altri Paesi come la Francia, la Polonia, la Germania, la Slovacchia e l'Ungheria cinque o sei. L'Italia è l'unico caso in Europa dove c'è solo una casa automobilistica, che non riesce a soddisfare le esigenze del mercato interno. È un'anomalia che va colmata”.
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