Ford, in Europa auto termiche anche dopo il 2030

Dal taglio della produzione della Fiesta al prossimo stop della Focus, che non vedrà un'altra generazione. In parallelo, l'ampliamento dell'offerta Puma con una versione elettrica in arrivo entro fine anno e il lancio del suv compatto Explorer, sviluppato su architettura MEB di Volkswagen.

Ancora, i tagli di modelli con carrozzerie ormai di "nicchia" come i monovolume e la gamma Mondeo, per rilanciare invece sul fronte dei veicoli commerciali leggeri, elettrificati ibridi e a batteria. In sintesi, gli sviluppi delle mosse Ford negli ultimi 18 mesi.

Obiettivi da rivedere, in dubbio il "solo elettrico"

Adesso, la casa dell'Ovale Blu fa un punto dell'andamento del mercato e delle normative da rispettare (nel Regno Unito), per dire che, dopotutto, i piani di un'offerta solo elettrica in Europa dal 2030 potrebbero subire una revisione nelle tempistiche di attuazione.

"Se vedremo una forte domanda, ad esempio di veicoli ibridi plug-in, li offriremo". Così Martin Sander, responsabile della divisione auto di Ford (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)  in Europa, intervenendo al summit del Financial Times: Future of the Car.

È un dato di fatto come la domanda di auto elettriche proceda debolmente sui principali mercati europei e risenta molto della presenza o meno di campagne di incentivi pubblici all'acquisto. Uno scenario diversissimo rispetto alle previsioni (ambiziose e ottimistiche) fatte dalla quasi totalità dei costruttori che immediatamente dopo la pandemia annunciarono l'all-in sull'elettrico in Europa.

Meno auto termiche nel Regno Unito per evitare multe

Alla domanda debole di auto elettriche nel Vecchio Continente si somma una situazione normativa nel Regno Unito ancora più complessa, perché impone ai costruttori un mix di vendite di auto elettriche progressivamente crescente, a partire dal 22% dei volumi annui complessivi nel 2024. Che fare? Dove la domanda spontanea del mercato non sarà sufficiente, l'alternativa è vendere in perdita oppure, paradossalmente, aiutare la percentuale limitando la vendita di auto termiche.

"Non possiamo spingere i veicoli elettrici contro quella che è la domanda del mercato. Non siamo intenzionati a pagare multe e non venderemo modelli elettrici con enormi perdite solo per ottenere la conformità alle norme", ancora Sander. "L'unica alternativa è ridurre le nostre spedizioni di veicoli termici nel Regno Unito e venderli altrove".

Norme formalmente rispettate, multe evitate ma una ripercussione diretta sui consumatori più che prevedibile, anzi annunciata: che i prezzi di listino delle auto termiche subiscano altri aumenti.

"La domanda di auto elettriche è in ritardo rispetto alle nostre aspettative e non stiamo raggiungendo i nostri ambiziosi obiettivi. Siamo impegnati a raggiungere le emissioni zero, dobbiamo solo essere ragionevoli e trovare insieme un modo per arrivare a zero emissioni in modo redditizio".