Non solo per le auto di Case cinesi: molti Marchi di altre nazioni assemblano vetture nelle Repubblica Popolare
19.06.2024 10:44
Arrivano i dazi, quanto costeranno le auto cinesi? Il dibattito è ancora aperto, ma la UE ha preso una strada, che il 4 luglio diventerà definitiva sulla Gazzetta Ufficiale europea con i dazi legiferati da un regolamento.
Si prospetta, a seguito dall’indagine anti-dumping annunciata a ottobre 2023 da Ursula von der Leyen, un “tariffario” severo.
Con dazi dal 17,4% al 38,1% in base alle situazioni specifiche di ogni Costruttore. Va ricordato che a questi numeri si aggiunge il 10% riservato attualmente alle auto elettriche di ogni provenienza esterna alla UE.
Molti, tra nazioni, Gruppi e Case europee si sono espressi a favore di un mercato libero, in virtù anche di rapporti stretti col mercato cinese e soprattutto delle loro produzioni nella nazione. Lo scenario resta variabile, ma al momento si possono ipotizzare alcuni prezzi.
Qualcuno s’è mosso d’anticipo. Tesla – che produce anche in Cina a Shanghai – ha prospettato dal 1° luglio un aumento, non quantificato, del listino di Model 3, assemblata nella Repubblica Popolare.
MG, di proprietà di SAIC, ha invece dichiarato che il prezzo delle sue vetture, e dei ricambi, non aumenterà, nonostante il dazio potenziale più alti di tutti, il 38,1%.
BYD, colosso delle auto alla spina, avrà un aumento del 17,4%, il che significa che la Dolphin potrebbe passare da 30.790 a 36.150 euro, o la Seal da 43.600 a 51.200 euro. Incrementi importanti, di oltre un sesto del valore.
Una mazzata più pesante, un quinto del prezzo, è prevista per le vetture elettriche del Gruppo Geely, Volvo, Smart, Polestar e Lotus: nel caso una Volvo EX30 passerebbe da 35.900 a 42.150 euro. Conti salati in teoria.
Un dazio del 21% toccherebbe ai modelli BMW prodotti in Cina, ovvero Mini E e iX2, con la prima che non partirebbe più da 32.300 ma da 37.900 euro e la seconda che passerebbe da 49.500 a 58.100 euro.
Sotto il 21% “cadrebbero” anche tutti i modelli di Faw, con Dongfeng, Forthing e anche Dacia Spring, una delle bestseller elettriche in assoluto, assemblata negli stabilimenti del colosso cinese. Da 17.900 euro passerebbe al 21.000 euro di prezzo di partenza.
Le diplomazie sono al lavoro, aumentano le intenzioni dei Costruttori, cinesi ed europei soprattutto di (ri)assemblare auto in impianti Europei. La questione è aperta e il portafoglio dei clienti è sempre decisivo.
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