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Multa da 6 milioni di euro per DR Automobiles: ecco perché

Secondo l’AGCM, il Gruppo avrebbe attuato pratiche commerciali scorrette né garantito un’opportuna assistenza post-vendita

20 giu 2024

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato DR Automobiles con due sanzioni, per un totale di 6 milioni di euro. Ma qual è il motivo? L’azienda avrebbe indicato ”in modo ingannevole” l'Italia invece che la Cina come luogo di produzione delle proprie auto commercializzate con i Marchi DR ed EVO. Questo per quanto riguarda la prima sanzione. Nel secondo caso, insieme alla controllata DR Service & Parts S.r.l., non avrebbe garantito un adeguato rifornimento dei pezzi di ricambio né opportuna assistenza post-vendita.

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Pratiche ingannevoli e pochi ricambi

Queste pratiche commerciali scorrette, spiega l’Antritrust in una nota, sarebbero presenti nei messaggi e nelle comunicazioni commerciali diffusi dall'azienda almeno a partire da dicembre 2021, attraverso vari canali. Pratiche, continua la nota, che sarebbero coincise con un periodo di forte aumento delle vendite delle auto a marchio DR ed EVO sul mercato italiano.

L’AGCM ha anche dichiarato di avere le prove che DR Service & Parts S.r.l. e DR Automobiles S.r.l., almeno a partire dal 2022, non hanno garantito un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio né una corretta assistenza post-vendita, tramite la rete dei concessionari e/o delle officine autorizzate, cui non è stata fornita idonea formazione tecnica. “Questa pratica - si legge sul sito dell’AGCM - può ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato”. A questo punto, le due società, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, devono comunicare le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite.

Come ha risposto DR Automobiles?

DR Automobiles Groupe “prende atto” della decisione dell'Antistrust “pur non condividendola nel merito” e comunica pertanto di accingersi ad impugnarla. Nel corso del procedimento, DR “ha offerto la massima disponibilità, proponendo impegni tangibili volti a rimediare alle preoccupazioni espresse dall’Autorità, che però non sono stati accettati da quest’ultima”. Nel comunicato stampa emesso dall’azienda si legge che le campagne pubblicitarie di EVO e DR “non hanno mai inteso pubblicizzare una pretesa integrale fabbricazione delle autovetture in Italia” e che a Macchia d'Isernia si svolgono “importanti fasi in termini di ricerca e sviluppo, design, progettazione, aggiunta di funzionalità, rifinitura e completamento delle autovetture commercializzate”. Per quanto riguarda la sanzione per l'assistenza post-vendita, l’AGCM ha contestato al Gruppo DR i tempi di attesa sofferti da alcuni consumatori per la riparazione delle proprie auto, “omettendo - si legge nel comunicato - di considerare che ciò è derivato dalla indisponibilità oggettiva di alcuni pezzi di ricambio a causa della nota disruption della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post-pandemico”. Una “situazione comune a tutto il settore e comunque ormai in fase di assorbimento, come provano i dati registrati dal Gruppo già dal 2023 e ulteriormente migliorati nel primo trimestre del 2024, che mostrano tempi medi di consegna dei pezzi di ricambio di poco superiori ai 2 giorni”.

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