Aston Martin Valiant, la V12 sviluppata da Alonso

L'evoluzione della Valour in un progetto con specifiche da pista, sebbene omologato per l'impiego stradale, è stata curata da Q by Aston Martin seguendo le indicazioni del pilota spagnolo

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 26 giugno 2024, 16:32

Trentotto esemplari, sviluppati con le indicazioni di Fernando Alonso, che in garage avrà una delle Aston Martin Valiant. Partendo dal progetto Valour, la divisione Q della casa inglese ha sviluppato una versione sì omologata per l'impiego su strada ma con specifiche soluzioni tecniche orientate all'utilizzo in pista.

Più leggera, con maggior carico aerodinamico dalla rivisitazione della coda e l'installazione di un'ala fissa, sul profilo codatronca che rimane uno dei tratti distintivi della Valour diventata Valiant. 

Aston Valiant, particolari alleggeriti

Nell'elencare le specifiche tecniche, Aston Martin svela la realizzazione del telai supplementari delle sospensioni con processo di stampa 3D, grazie al quale gli elementi sono 3 kg più leggeri rispetto alla Valour. L'albero di trasmissione in magnesio riduce di 8,6 kg le masse, i cerchi in magnesio da 21 pollici di ben 21 kg. Ancora, la batteria al litio, anziché al piombo, lima altri 11,5 kg.  Su tutti i dettagli, però, la carrozzeria interamente in fibra di carbonio.

Poi c'è il motore V12, 5.2 litri twin turbo, che dai 715 cavalli passa a 745 cavalli e 753 Nm, scaricati al posteriore dal cambio manuale 6 marce. Dove il salto prestazionale, sulla dinamica di guida, è netto è al capitolo assetto.

Assetto di Classe GT con Multimatic

Le sospensioni sviluppate da Multimatic, del tipo adattivo, permettono di regolare in appena 6 millesimi di secondo la rigidità di ogni singolo ammortizzatore. L'elettronica attua una delle 32 curve di risposta alle asperità, livelli di rigidità variabili operando sulle valvole di controllo all'interno dello stelo, per garantire una dinamica da auto da pista di classe GT. Una specifica Multimatic non offerta in aftermarket.

Alle competizioni, alla 24 Ore di Le Mans del 1980 e la Aston RHAM/1 "Muncher" su base DBS V8 si rifanno, poi, i dischi copricerchi grazie ai quali migliora l'aerodinamica e la ventilazione dell'impianto carboceramico con dischi da 410 mm per 38 mm di spessore all'avantreno (360x32 al retrotreno).

Le prime consegne dei 38 esemplari di Aston Martin Valiant (tutti già allocati) inizieranno nel corso del terzo trimestre dell'anno, parallelamente alle consegne della Velour.

Aston Martin Valkyrie all'asta: il prezzo astronomico è vicino ai 3 milioni!

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