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Maserati, tra perdite e grande crisi c'è solo la Grecale. Ma la Ferrari...

Alle prese con numeri davvero al ribasso e una gamma ridotta di modelli, il Tridente rischia la chiusura. Quale sarà il destino del marchio Bolognese?

Andrea BrambillaAndrea Brambilla

31 lug 2024 (Aggiornato il 1 ago 2024 alle 09:45)

"Se non guadagnano, li chiuderemo", ha dichiarato in un’incontro Carlo Tavares , CEO di Stellantis, parlando dei brand che non sono profittevoli del Gruppo in occasione del commento dei deludenti risultati del primo semestre con l’utile operativo che è sceso di quasi il 40% a 8,46 miliardi di euro. Tra i brand che sono finiti sotto la lente d’ingrandimento c’è anche uno dei marchi più storici dell’automobilismo italiano e mondiale, ovvero Maserati.

Stellantis non venderà Maserati: l'annuncio attraverso una nota ufficiale

Perdite e slittamenti

La Casa del Tridente si trova in grande difficoltà, senza modelli da proporre, sul mercato e con le vendite globali del primo semestre che si sono più che dimezzate, scendendo al di sotto di 1.100 veicoli al mese, con una perdita operativa di 82 milioni di euro rispetto a un utile di 121 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023. I fattori della crisi di Maserati sono molteplici, tra cui anche il mercato Cinese che per vari motivi è crollato.

Il tema dei nuovi modelli è però più preoccupante, dismesse Quattroporte, Levante e Ghibli, la scarna gamma Maserati è composta dal Suv Grecale, ma che non sta ottenendo i risultati sperati sul mercato, e dalle sportive GranTurismo e GranCabrio oltre alla MC20, coupé e cabrio. Ad oggi la previsione di nuovi modelli è lontana, il un nuovo maxi Suv elettrico di cui Maserati ha annunciato l’arrivo nel 2027 lo vedremo due anni dopo rispetto a quanto previsto, e anche la nuova Quattroporte elettrica, arriverà nel 2028, tre anni dopo le previsioni iniziali.

Una storia travagliata

Ovviamente c’è anche il dubbio sul tema dell’elettrico visto che il mercato in Europa è fermo a percentuali identiche da alcuni anni. La vita di Maserati è comunque stata travagliata. Fondata a Bologna il primo dicembre del 1914 fu acquistata da Citroen nel 1968, rilevata da Alejandro DeTomaso nel 1975 venne acquistata da Fiat nel 1993 che nel 1997 la fece confluire sotto a Ferrari per poi nel 2005 rientrare sotto il controllo Fiat e affiancata ad Alfa Romeo, per poi, con l’arrivo di Stellantis essere considerato il brand lusso del gruppo.

Il chiarimento di Tavares

Stellantis non vorrebbe vendere Maserati, dichiarando che Tavares non si riferiva al brand del Tridente, ci sono soluzioni diverse che potrebbero farlo confluire sotto l’orbita Ferrari attraverso Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann e Piero Ferrari, che detiene la maggioranza delle azioni di Ferrari. Questa operazione che pare la più probabile aiuterebbe Maserati ma anche Ferrari che sta attraversando un periodo molto positivo e in grande crescita con ricavi di quasi 6 miliardi di euro vendendo solamente 13.663 vetture. Il marchio del Tridente resterebbe così nella MotorValley e non rischierebbe di “migrare” verso la Cina, dove certamente Stellantis se decidesse di venderlo, contrariamente a quanto dichiarato, troverebbe facili acquirenti.

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