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Il gruppo si oppone alle attuali normative sulle emissioni di CO2, chiedendo al Consiglio Ue Competitività a Bruxelles una revisione per il 2025 per scongiurare una crisi nel settore
Francesco Forni
28 nov 2024
Un'alleanza di sette Paesi dell'Unione Europea, con Italia e Repubblica Ceca in testa, si è formata per richiedere una rivalutazione delle norme europee sulle emissioni di CO2 delle vetture.
A questo gruppo si sono aggiunti anche Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia.
L'obiettivo comune è anticipare al 2025 la revisione delle regole, attualmente programmata per il 2026.
La coalizione mira a prevenire una possibile crisi nell'industria automobilistica europea, che sta affrontando la complessa transizione ecologica.
La richiesta, presentata in un documento non ufficiale, verrà discussa al Consiglio Ue Competitività a Bruxelles.
Il ministro italiano Adolfo Urso ha descritto la situazione del settore come allarmante e ha sottolineato la necessità di un cambio di rotta nella politica industriale. Solo in questo modo si potrà garantire la sostenibilità delle aziende e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Uno degli aspetti fondamentali della richiesta è l'adozione del "principio di neutralità tecnologica". Questo concetto punta ad ampliare le soluzioni per la riduzione delle emissioni, andando oltre l'utilizzo esclusivo di veicoli elettrici e a idrogeno.
L'Italia, in particolare, si batte per l'inclusione dei biocarburanti come valida alternativa, mentre la Germania sostiene l'impiego di carburanti sintetici. Il documento propone un metodo diverso per il calcolo delle emissioni, che tenga conto delle varie tecnologie disponibili per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
La preoccupazione dei sette Paesi firmatari deriva dalla difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti per il 2025.
Si teme che le Case, non in grado di rispettare i severi requisiti, si trovino a dover pagare ingenti multe. La diffusione dei veicoli elettrici in Europa avanza lentamente. In Italia, ad esempio, le auto elettriche costituiscono solo lo 0,54% del parco veicoli, a cui si somma il 5,41% di auto ibride. Numeri che non spostano.
La pressione sul settore automobilistico è evidente anche nelle recenti decisioni prese da Stellantis, il gruppo guidato da Carlos Tavares. L'azienda ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Luton, nel Regno Unito, per concentrare la produzione di furgoni elettrici nel sito di Ellesmere Port. L'investimento stimato per questa ristrutturazione è di 50 milioni di sterline.
Va detto che nonostante le criticità, le automobili in Italia restano diffusissime. Nel 2023 il 65% degli italiani ha scelto le quattro ruote come principale mezzo di trasporto. Il numero di veicoli in circolazione nel Paese ha superato i 40 milioni, ma nel parco è fitta la presenza di auto con più di 20 anni.
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