Fondo automotive, iniezione di liquidità per il rilancio del settore

Fondo automotive, iniezione di liquidità per il rilancio del settore

l Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) stanzia 1,6 miliardi di euro con l'obiettivo di rivitalizzare la filiera

18.12.2024 ( Aggiornata il 18.12.2024 13:32 )

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) interviene per sostenere il rilancio della filiera automotive.

Un emendamento introduce un incremento di 400 milioni di euro al bilancio del Ministero per il biennio 2026-2027. Le risorse, pari a 200 milioni di euro per ciascun anno, saranno destinate al Fondo Automotive, al fine di compensare le riduzioni previste dalla manovra finanziaria.

Durante il Tavolo Stellantis, il Ministro Adolfo Urso ha delineato un piano di investimenti per il settore automotive nel periodo 2025-2027. L'impegno del MIMIT si concretizza in 1,6 miliardi di euro destinati alla riqualificazione della filiera.

Nel 2025, il Fondo Automotive disporrà di 200 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 100 milioni di euro di residui del 2024 e 500 milioni di euro provenienti dai fondi del PNRR per le filiere strategiche. Per gli anni 2026 e 2027, il Ministero prevede uno stanziamento di 400 milioni di euro annui per il Fondo.

Automotive, qualcosa si muove

Oltre al Fondo Automotive, il Ministro Urso ha annunciato la disponibilità di ulteriori 1,1 miliardi di euro per le imprese del settore nel 2025. Questi fondi saranno erogati attraverso contratti di sviluppo (600 milioni di euro), mini contratti di sviluppo (200 milioni di euro) e accordi per l'innovazione (300 milioni di euro).

Inoltre, per il triennio 2025-2027, saranno disponibili ulteriori 500 milioni di euro per interventi a sostegno della filiera automotive.

Il Governo si impegna anche a promuovere la domanda nel settore. Nel 2023, sono stati stanziati 630 milioni di euro per l'Ecobonus, di cui 293 milioni di euro sono stati impegnati, lasciando un residuo di 337 milioni di euro. Per il 2024, le risorse stanziate ammontano a 982 milioni di euro, inclusi i residui del 2023. Ad oggi, sono stati impegnati 801 milioni di euro, con un residuo stimato di 100 milioni di euro, che sarà utilizzato nel 2025 a sostegno della filiera.

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