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Honda-Nissan, la presenza Renault è un nodo da risolvere

La partecipazione dei francesi in Nissan rischia di essere una porta aperta all'ingresso di Foxconn, un'interferenza straniera non gradita a una prossima fusione. Le richieste Honda

Honda-Nissan, la presenza Renault è un nodo da risolvere

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

17 gen 2025

Mentre Honda e Nissan discutevano dei passi da compiere per arrivare a un'integrazione delle due attività, con una fusione prospettata al 2026, a Parigi Foxconn incontrava i vertici Renault.

Era la metà di dicembre dello scorso anno e le voci di un intensificarsi delle trattative perché Honda, Nissan e Mitsubishi arrivassero a un accordo che salvasse Nissan e creasse un gruppo competitivo sul mercato, sarebbero diventate da lì a breve annuncio ufficiale. Un protocollo d'intesa con termini da approfondire.

Secondo quando diffuso dal giornale Kyodo News, tra gli aspetti sensibili da risolvere, vi è la quota azionaria detenuta da Renault in Nissan.

Pesa il 35% di Renault e le attenzioni Foxconn

Ridimensionata nel corso del 2024, vale pur sempre il 35,7% della proprietà. Una bella fetta. Fonti accreditate hanno confermato al media nipponico la richiesta a Nissan, da parte di Honda, di un acquisto delle azioni detenute da Renault.

Il timore è che il 35,7% di Renault possa diventare la "porta d'ingresso" nella futura società risultante dalla fusione e, segnatamente, i rischi sono quelli di una partecipazione Foxconn. Ovvero, uno straniero "non gradito".

Il colosso taiwanese dei microchip era emerso, accanto a Honda, come un serio candidato a investire in Nissan. Posizione che avrebbe suggerito a Honda un'accelerazione nelle trattative con Nissan.

Più facile a dirsi che a concretizzarsi, però, l'acquisto della quota Renault. In termini strettamente finanziari, il valore Nissan sul mercato è (dati Bloomberg) di 9,73 miliardi di euro al cambio attuale con lo yen. A fine 2024, nella disponibilità Nissan vi era liquidità per 9,4 miliardi di euro, a fronte di una quota Renault che impegnerebbe ben 3,4 miliardi di euro per essere rilevata.

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