Uno studio articolato di Deloitte ha raccolto le risposte degli automobilisti sulle motorizzazioni preferite, il prezzo che sono disposti a pagare e i timori legati alle auto elettriche
31.01.2025 ( Aggiornata il 31.01.2025 17:26 )
La prossima auto? Termica o ibrida. In estrema sintesi, gli italiani intervistati da Deloitte immaginano così il loro futuro acquisto di un'auto. Che abbia un motore benzina o diesel sotto al cofano, in alternativa, un'ibrida.
Le percentuali registrate dal sondaggio annuale Global Automotive Consumer Study vedono l'incremento al 32% (30% nel 2024) della quota di chi sceglierebbe una motorizzazione termica per il prossimo acquisto (era il 19% nel 2023).
Aumenta anche l'ibrido, dal 30% dello scorso anno al 32%. Tra i 31 mila intervistati in 30 Paesi europei, gli automobilisti italiani segnalano percentuali molto più equilibrate rispetto alla stessa media continentale, che vede il 47% degli intervistati indicare per il prossimo acquisto di un'auto un modello termico e solo il 21% uno ibrido.
"La nuova edizione del nostro report mette in luce le difficoltà del settore automotive attraverso il punto di vista del consumatore.
Il comparto è stato spinto verso una rapida elettrificazione, ma il costo elevato dei veicoli elettrici prodotti dai costruttori europei continua a essere inaccessibile per un’ampia fascia di consumatori, riaccendendo l’interesse per le auto a benzina, diesel e i modelli ibridi", spiega Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte.
"A tal proposito, non stupisce che dalla Germania – che rimane il più grande produttore di auto in Europa – di recente siano arrivate proposte di nuovi incentivi per sostenere l’acquisto di auto elettriche nei Paesi Ue, per competere con la Cina".
L'87% del campione italiano indica in 50 mila euro il prezzo massimo che è disposto a spendere per il prossimo acquisto e il 49% dei partecipanti al sondaggio si è detto molto attento all'ambiente. Sebbene sia una percentuale in calo del 2%.
Cosa frena, quindi, la scelta di un'auto elettrica, indicata come possibile futuro acquisto solo dal 9% e delle ibride plug-in (13%)? Incide il caro vita, poiché si tratta di auto più care delle corrispondenti versioni termiche, mild o full hybrid. Incide anche l'assenza di incentivi all'acquisto.
Innegabili, poi, quelli che sono i limiti e i timori legati soprattutto alle operazioni di ricarica.
Lo studio Deloitte ha registrato come il 51% degli intervistati vorrebbe ricaricare l'auto elettrica a casa, però il 25% non è in condizioni di poter installare una postazione di ricarica. Il 38% ricorrerebbe, invece, colonnine pubbliche.
Auto elettriche, quanto conviene la ricarica?
I timori sulle elettriche sono legati, per il 41% degli intervistati, all'autonomia di marcia; per il 40% ai tempi di ricarica (la maggioranza degli intervistati è disponibile ad attendere tra i 20 e 40 minuti al massimo); il 36% è preoccupato dalle carenze dell'infrastruttura di ricarica e il 35% dal costo di un'eventuale sostituzione del pacco batterie.
La fotografia del Global Automotive Consumer Study 2025 va oltre le diverse motorizzazioni. Registra le preferenze di scelta su altri fattori. Per il 56% degli italiani intervistati, il prezzo è il fattore principale di scelta, seguito dalla qualità del prodotto (54%) e dalle caratteristihce del veicolo (49%). Emerge la preferenza ancora netta (83%) per un rapporto diretto con il venditore in concessionaria, quindi un acquisto "fisico". Nonché l'importanza (80%) di interagire con l'auto dal vivo e per il 70% di provarla prima dell'acquisto.
Gli italiani al volante sono, in assoluto tra gli intervistati europei, i più assidui utilizzatori della propria auto: il 49% la impiega quotidianamente. Il 37% però sarebbe disposto a sostituire l'auto con servizi di mobilità alternativi (vedi car sharing e altri di mobility as a service). Quota che sale al 42% per la fascia di intervistati tra 18 e 34 anni.
Appena il 28% degli intervistati ritiene importante acquistare auto prodotte localmente, ben il 55% si dice disinteressato alla nazionalità del costruttore auto. Un'affinità con le case nazionali che in Italia è al 25%, in Spagna al 23%, contro ben il 37% in Francia e 39% in Germania.
Tra i servizi acquistati in concessionaria, da segnalare come il 44% degli intervistati, ovvero, un dato in crescita di ben il 5% sul 2024, si sia detto interessato a comprare un'assicurazione offerta direttamente dal produttore.
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