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Piano d'azione sull'auto, rinviato il target CO2 2025 cos'altro prevede?

Investimenti a supporto della produzione di batterie, sostegno alla collaborazione in tema di auto connesse e sviluppo software, ma anche un piano europeo di incentivi all'acquisto sulle elettriche. Sul 2035 non si torna indietro: confermate le emissioni zero

Piano d'azione sull'auto, rinviato il target CO2 2025 cos'altro prevede?
© European Union, 2025, CC BY 4.0

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

5 mar 2025

Diluito su tre anni (2025-2027) l'obiettivo sulle emissioni di CO2 da realizzare nel 2025, tema che tanti timori ha sollevato nelle case auto per il rischio di sanzioni miliardarie da sostenere, nel Piano d'azione delineato al termine del Dialogo strategico tra istituzioni europee e industria dell'auto c'è molto altro. Forse non tutti i provvedimenti annunciati avranno una ricaduta immediata sul comparto e la domanda del mercato.

Diversi interventi appaiono di prospettiva e l'impatto immediato sulla domanda delle auto elettriche potrebbe essere molto relativo. Salvo l'attesa per una raccomandazione che la Commissione emetterà all'indirizzo degli Stati membri, relativa agli schemi di incentivi all'acquisto di auto elettriche nuove e usate, anche nella forma del noleggio o leasing sociale.

Verrà diffusa nelle prossime settimane e indicherà le risorse alle quali potranno attingere gli Stati membri per finanziare le forme di incentivo all'acquisto o al noleggio di auto elettriche. Un punto invariato del Green Deal resta l'obiettivo delle emissioni zero nel 2035, al netto delle concessioni che verranno fatte agli e-fuels.

1,8 miliardi per batterie e materie prime

Procedendo con ordine, il Piano d'azione è frutto del lavoro svolto da inizio febbraio, attraverso gruppi differenziati in aree tematiche relative alle sfide che l'industria dell'auto europea deve affrontare. Il primo punto d'azione previsto riguarda l'investimento di 1,8 miliardi di euro dell'Europa sulla catena di approvvigionamento delle materie prime necessarie a produrre le celle delle batterie.

Sul tema opererà la struttura del Battery Raw Materials Access, chiamata a coordinare investimenti e impegni dei costruttori per accedere alle materie prime e produrre le batterie. Ci sarà anche uno snellimento delle procedure e autorizzazioni richieste per la raffinazione dei materiali. Settore industriale che è noto quanto sia monopolizzato dalle aziende cinesi, da Catl a Byd, oltre a player come Panasonic e Samsung.

Sviluppo condiviso su auto connesse e software

In tema di auto connesse, intelligenza artificiale e sviluppo di auto software defined, è stato annunciato il supporto finanziario, con fondi pubblici e privati, pari a 1 miliardo di euro nel triennio 2025-2027 all'interno del programma Horizon Europe.

I costruttori all'interno della European Connected and Autonomous Vehicle Alliance potranno lavorare allo sviluppo software e dell'hardware digitale, in un'ottica di condivisione open source. L'impegno dell'Europa è su un'accelerazione in tema di autorizzazioni e test delle tecnologie di guida autonoma su strada. Importante sì ma non esattamente il nodo cruciale della crisi di domanda privata vissuta dal mondo dell'auto nel Continente.

Flotte aziendali e noleggio per i grandi volumi di EV 

Guardando alle flotte aziendali, che valgono da sole ben il 60% delle immatricolazioni di nuove auto ogni anno, continuerà l'impulso normativo dell'Europa con linee guida per rendere più vantaggiosi i modelli elettrici rispetto ai termici.

A partire dallo strumento della tassazione, qualcosa di molto attuale in Italia con la revisione delle soglie applicate alle auto aziendali concesse in fringe benefit. Un'iniziativa legislativa verrà presentata a fine 2025 dalla Commissione, che condurrà nel secondo trimestre dell'anno un dialogo con portatori di interesse sul tema delle flotte aziendali e le azioni possibili.

Nella presentazione del Piano d'azione si fa cenno all'accelerazione che verrà condotta sulla revisione delle norme sulle emissioni di CO2, il "celebre" riesame degli obiettivi posti al 2035 e fissato originariamente nel 2026. Orizzonte temporale che diversi Stati hanno chiesto di anticipare al 2025.

Dazi confermati

Sul tema dazi, resta confermata la politica di tutela del mercato europeo contro i sussidi ricevuti dai costruttori cinesi. Tuttavia, la Commissione proporrà una visione sugli investimenti extra-UE che vadano a vantaggio della competitività dell'industria dell'auto nel lungo periodo. 

Più fondi per l'infrastruttura di ricarica

Sfumature per l'impatto concreto che potranno avere nel breve-medio termine sono gli obiettivi legati a una migliore riparabilità delle batterie delle auto elettriche, mentre l'investimento di ulteriori 570 milioni di euro tra 2025 e 2026 sull'infrastruttura di ricarica (già destinataria di 2,2 miliardi di euro nel periodo 2022-2025) dovrà portare allo sviluppo specialmente di colonnine per mezzi pesanti. Marginale l'indirizzo del Piano d'azione sulla trasparenza dei prezzi di ricarica alle colonnine pubbliche.

"C'è un enorme potenziale non sfruttato nel mercato globale, quando si tratta di innovazione e soluzioni pulite. Voglio che l'industria automobilistica europea assuma un ruolo guida. Promuoveremo la produzione interna per evitare dipendenze strategiche, soprattutto per la produzione di batterie", ha commentato Ursula von der Leyen. "Ci atterremo agli obiettivi di emissione concordati, ma con un approccio pragmatico e flessibile. Il nostro obiettivo comune è un'industria automobilistica europea sostenibile, competitiva e innovativa, a vantaggio dei nostri cittadini, della nostra economia e del nostro ambiente". 

Quanto al Commissario Tzitzikostas, responsabile della presentazione del Piano, ha aggiunto: "Il futuro dell'industria automobilistica europea deve essere competitivo, connesso e pulito. Con questo piano d'azione stiamo compiendo passi decisivi per rafforzare la base industriale europea, accelerare la digitalizzazione e promuovere la mobilità pulita. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire che la prossima generazione di veicoli non sia solo prodotta in Europa, ma anche con innovazioni europee, alimentata da tecnologie europee e costruita su valori europei".

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