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La citycar mild hybrid ha raggiunto le 180 mila unità vendute nel 2022 e Jean Philippe Imparato delinea i volumi produttivi che sono previsti a Mirafiori: "Non voglio passare la vita con la cassa integrazione"
Fabiano Polimeni
31 mar 2025
I tempi per l’avvio della produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, Jean-Philippe Imparato, li aveva già illustrati durante l’audizione parlamentare di John Elkann: si partirà a novembre. Stabilimento pronto, con le linee adattate e la componentistica necessaria in arrivo dalla filiera, per un modello chiamato a sviluppare ben altri volumi produttivi rispetto a quanto assicurato dalla Fiat 500e.
Intervenendo a un convegno a Torino, organizzato da Forza Italia presso il Museo dell’Automobile, il responsabile dell’area Europa di Stellantis ha confermato le tempistiche e ha aggiunto un dettaglio non secondario: quante auto in più verranno prodotte a Mirafiori. “A novembre inizia la produzione dell’ibrida, darà 130 mila macchine in più rispetto alla situazione attuale. Risolverà il problema di Mirafiori, non voglio passare la vita con la cassa integrazione”.
I numeri dello stabilimento hanno registrato i volumi produttivi maggiori di Fiat 500e nel 2022, quando le vendite hanno superato le 66 mila unità. Da allora un continuo calo della domanda, fino a meno di 26 mila esemplari assemblati nel 2024.
Quanto alla domanda sulla Fiat 500 Hybrid, la generazione uscente prodotta in Polonia fino a metà 2024 ha totalizzato su tutti i mercati nei quali è stata commercializzata oltre 180 mila auto vendute nel 2022. Questi i riferimenti migliori realizzati negli ultimi anni.
Nel mentre, lo scenario del mercato è cambiato sostanzialmente, l’assenza di incentivi sulle elettriche ha contribuito alla frenata della domanda europea sulle elettriche. Resta poi da scoprire il posizionamento della nuova 500 ibrida, che nascerà sulla piattaforma modificata della 500e. Posizionamento di prezzo della 500 Hybrid che avrà un peso decisivo nello stimolare la domanda sui mercati europei.
Produzione a parte, Imparato si è espresso anche sull’impatto dei dazi statunitensi: “In America ovviamente ci sarà un impatto, dovremo agire velocemente e gli amici americani stanno facendo di tutto per compensare l’effetto dei dazi sul nostro business.
Avrà un impatto anche sulla componentistica europea e, soprattutto, italiana. I colleghi fornitori della componentistica dovranno gestire il problema dazi, perché dovrete mandare pezzi ai tedeschi che vogliono esportare in America. Il problema sarà importante a livello mondiale ed europeo”.
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