McLaren dalla MP4/1 alla W1, l'evoluzione del carbonio

McLaren dalla MP4/1 alla W1, l'evoluzione del carbonio© McLaren

Dalla monoscocca della Formula 1 1981 alla nuova W1 da 1.275 cavalli, la Casa di Woking continua a puntare sulla fibra di carbonio

di Redazione

01.04.2025 ( Aggiornata il 01.04.2025 11:57 )

La fibra di carbonio è il materiale per eccellenza delle vetture che puntano alle massime prestazioni, che si tratti di auto da competizioni ma pure stradali. Le qualità di questo materiale sono molteplici, in primis la sua leggerezza e la sua elevata resistenza. Utilizzata ormai da decenni in svariati ambiti oltre a quello automobilistico, la fibra di carbonio ha subìto continue evoluzioni nel corso del tempo, acquistando migliori caratteristiche. E tuttora il lavoro che viene fatto intorno a questo materiale è ancora in corso. McLaren, con la W1, ha fatto un ulteriore passo in avanti.

W1 porta con sé l'evoluzione del carbonio McLaren

La nuova supersportiva W1 da 1.275 cavalli (qui trovate tutti i dettagli sul suo innovativo V8 ibrido) è la vettura su cui è stata sfruttata una nuova tecnica per la realizzazione dell’aerocell, la monoscocca che fa da base alla nuova supersportiva di Woking. Essa è stata realizzata utilizzando fibra di carbonio pre-impregnata con un sistema di resine che semplifica il processo di polimerizzazione, una tecnologia usata solitamente per vetture destinate alla pista, come la Solus GT lanciata da McLaren nel 2023 nell’ambito della “famiglia” Ultimate Series. I vantaggi di questa tecnica stanno nella maggiore resistenza strutturale, ma anche nel risparmio di peso, in quanto in alcune parti dell’auto si può fare a meno della carrozzeria esterna.

Inoltre, sulla W1 è stata introdotta anche la fibra di carbonio ART, con tecnica di produzione a deposizione “ad alta velocità” (la sigla ART sta per “Automated Rapid Tape”) più leggeraa e rigida che apre nuove possibilità agli ingegneri e produce meno materiali di scarto. Sulla W1, tale materiale è stato sfruttato per l’alettone anteriore attivo.

Dalla MP4/1 al McLaren Technology Center

Quella della fibra di carbonio sulle McLaren è una storia che ha radici profonde, a partire dal 1981, quando McLaren realizzò la MP4/1, ovvero la prima monoposto di Formula 1 a utilizzare un telaio monoscocca interamente in fibra di carbonio. Progettata da John Barnard, questa vettura fu un punto di svolta, spingendo tutte le altre squadre a ricorrere alla medesima soluzione.

Nel 1993, McLaren diede vita alla velocissima F1, supercar stradale che tra le sue tante novità includeva anche un telaio monoscocca in fibra di carbonio e di una carrozzeria completamente in fibra di carbonio. Grazie alla rigidità così garantita, al peso contenuto e ai 627 cavalli del suo V12 aspirato, la F1 guadagnò il record di auto stradale più veloce del mondo con i suoi 386,7 km/h.

Nel 2011, con il ritorno delle supersportive stradali, McLaren introdusse sulla 12C introdusse la MonoCell, una vasca monoscocca in fibra di carbonio che pesava appena 75 kg. Un ulteriore passo in avanti venne compiuto appena due anni più tardi, nel 2013, con la P1 ibrida da 916 cavalli. In questo caso, l’evoluzione riguardò la struttura del corpo in fibra di carbonio che incorporava anche la batteria e l'alloggiamento dell'elettronica di potenza che erano parte integrante del powertrain ibrido, in una struttura battezzata MonoCage.

Ulteriori upgrade sono stati integrati con la 720S del 2017, che ha introdotto la struttura in fibra di carbonio Monocage II, e la Artura del 2021, che ha visto debuttare la McLaren Carbon Lightweight Architecture (MCLA), pensata specificamente la generazione di propulsori ibridi ad alte prestazioni. Nel frattempo, nel 2018, la Casa britannica ha deciso di aprire una divisione destinata allo sviluppo del carbonio, denominata McLaren Composites Technology Center (MCTC) a Sheffield, nel Regno Unito, e costata un investimento di 50 milioni di sterline.

Perché, come ha ribadito Michael Leiters, Amministratore Delegato di McLaren Automotive: La fibra di carbonio è parte integrante della storia della McLaren e un elemento chiave del nostro DNA. Ci permette di offrire supercar superleggere con le migliori caratteristiche dinamiche e rimane un'area di esplorazione tecnica con molto da scoprire e molti altri vantaggi da realizzare".

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