14.04.2025 17:29
Mercurio, cromo, cadmio, cromo esavalente, piombo, sono elementi già limitati nella concentrazione ammessa sulle componenti delle automobili. Non possono essere presenti in una concentrazione superiore, in peso, allo 0,1% (piombo, cromo e cromo esavalente, 0,01% per il cadmio), come prescritto dal regolamento adottato dal Parlamento europeo nel 2023 in materia di conclusione del ciclo vitale di un veicolo. L’obiettivo, in un’ottica di economia circolare, è quello di innalzare la percentuale di materiali recuperabili dalle auto al termine del loro ciclo utile, dall’altro di eliminare materiali pericolosi da maneggiare.
Secondo le anticipazioni diffuse dal giornale finanziario giapponese Nikkei, l’elenco di materiali fortemente limitati nella loro presenza su un’auto potrebbe includere, con la prossima revisione delle tabelle allegate al regolamento, anche la fibra di carbonio.
Se il lungo percorso legislativo di revisione dell’elenco degli elementi e materiali proibiti oltre certe concentrazioni su un’auto dovesse avere esito positivo, la data dalla quale la fibra di carbonio potrebbe essere limitata nel suo impiego è quella del 2029. Resta, tuttavia, un quadro da definire allo stato attuale. Che sia nelle concentrazioni massime ammesse come nelle eventuali esenzioni riconosciute, fino al via libera effettivo all'inserimento della fibra di carbonio tra i materiali da limitare in chiave di gestione del fine ciclo vitale di un'auto.
Perché limitare la quantità di fibra di carbonio presente su un veicolo? Per ridurre i rischi, nel riciclo dei componenti, derivanti dalle particelle che si liberano in caso di rottura del materiale. La fibra di carbonio integra è sicura da maneggiare, sono le particelle prodotte dalla sua rottura ad avere effetti nocivi se inalate.
Quanto alla produzioen dei componenti in fibra di carbonio, sono ottenuti disponendo più strati di filamenti flessibili (le pelli di carbonio) legati da resine epossidiche che, successivamente a processi produttivi con l’applicazione di elevate pressioni di sottovuoto, danno vita al materiale ultraleggero e resistente.
Al netto di scenari tutti da decidere, va detto come la fibra di carbonio venga impiegata in componenti strutturali su vetture di altissima gamma, supercar e hypercar, che adottano telai monoscocca in tale materiale composito. Telai per i quali l’unico scenario da “fine ciclo vitale” immaginabile è quello di un grave incidente dal quale non sia riparabile il telaio.
Quanto alla produzione di alta gamma, di sportive sì esclusive ma dai maggiori volumi di vendita rispetto a una hypercar, la fibra di carbonio o il composito CFRP (carbon fibre reinforced polymers) sono impiegati per realizzare parti della carrozzeria, ad esempio il tetto, talvolta il cofano motore. Su alcune sportive è presente l’albero di trasmissione in carbonio e sempre maggiore diffusione ha l’offerta di cerchi in carbonio. Ampia e diffusa è, invece, l'offerta di finiture e parti non strutturali, con funzioni estetiche o aerodinamiche, realizzati in fibra di carbonio.
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