06.05.2025 ( Aggiornata il 08.05.2025 10:04 )
BMW compie un nuovo passo verso l’industria del futuro. Nell’impianto di Regensburg, in Germania, il colosso dell’automotive ha iniziato a impiegare l’intelligenza artificiale per migliorare il controllo qualità delle sue vetture, a partire dai modelli X1 e X2. Un sistema che non sostituisce l’occhio umano, ma lo supporta e ottimizza, elaborando in tempo reale i dati di produzione per suggerire le verifiche più pertinenti, in ordine di priorità.
Il nuovo sistema AI analizza modellistica, alimentazione, optional e storico delle problematiche, decidendo cosa controllare, come e quando, in funzione della configurazione specifica di ciascun veicolo. Il tutto si traduce in ispezioni più veloci e precise, che permettono di segnalare con maggiore tempestività eventuali anomalie.
Ad esempio, se un’auto in linea presenta una configurazione rara o un componente che ha dato problemi nelle settimane precedenti, il sistema suggerisce di dare priorità al controllo di quell’elemento. La logica dell’algoritmo, dunque, non è fissa ma adattiva, basandosi su dati reali e aggiornati costantemente.
Il sistema si interfaccia con il personale tramite una applicazione su smartphone, attraverso cui gli addetti ricevono le istruzioni su quali elementi verificare. In più, possono inserire note manualmente o vocalmente, migliorando la tracciabilità delle verifiche e la comunicazione interna. Il risultato è una filiera produttiva più trasparente, rapida e affidabile, in grado di reggere il ritmo attuale dello stabilimento: 1.400 veicoli al giorno, uno ogni minuto.
BMW non è la sola ad adottare soluzioni smart in produzione. Ford, ad esempio, sta testando un sistema che consente di fotografare componenti specifici, confrontando le immagini con un database AI in grado di riconoscere difetti visivi. Un altro esempio arriva da Audi, che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare le saldature: il sistema ha permesso di ridurre al minimo i controlli manuali su questo tipo di lavorazione, liberando risorse per verifiche più complesse.
Quello che emerge con chiarezza è che l’AI non si limita più a compiti spettacolari o scenografici, ma entra in fasi critiche e quotidiane del processo industriale, dove la sua capacità di apprendere e adattarsi si traduce in efficienza operativa.
Per BMW, questa mossa rappresenta anche un tassello fondamentale nella preparazione dello stabilimento per la produzione dei futuri modelli Neue Klasse, attesi nei prossimi anni come simbolo di transizione digitale e sostenibile. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità percepita dal cliente e ottimizzare tempi e risorse in un settore che non può più permettersi margini di errore.
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