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Blocco auto diesel Euro 5: cosa succederà a ottobre nel Bacino Padano

Il provvedimento potrebbe creare notevoli disagi per molti automobilisti
Blocco auto diesel Euro 5: cosa succederà a ottobre nel Bacino Padano
© Foto Engin Akyurt

Luca TalottaLuca Talotta

14 mag 2025

A partire dal 1° ottobre 2025, le auto diesel Euro 5 saranno bandite nei Comuni con più di 30.000 abitanti nelle Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, come stabilito dal protocollo sulle misure permanenti per migliorare la qualità dell’aria. Queste nuove restrizioni, che dureranno fino al 15 aprile 2026, impediranno la circolazione dei veicoli a gasolio in tutti i giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30, con un impatto significativo sugli automobilisti della zona.

Le ragioni del provvedimento e gli effetti sul traffico

L’introduzione di questi blocchi rientra nelle strategie per ridurre le emissioni di polveri sottili, in particolare nel Bacino Padano, una delle aree più critiche in Italia per quanto riguarda la qualità dell’aria. L’accordo tra il governo e le quattro Regioni prevede che dal 1° ottobre 2025 le auto diesel Euro 5 vengano estromesse dal traffico durante i mesi invernali, con un obiettivo preciso: abbattere le emissioni nocive, che sono tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle grandi aree urbane.

Il decreto del governo, però, non è stato accolto senza difficoltà. Infatti, la Regione Piemonte aveva cercato di anticipare la misura già nel 2024, ma un intervento governativo aveva ritardato l’attuazione del provvedimento. L’intento delle autorità locali era quello di contrastare l’alto livello di inquinamento da polveri sottili, e il governo aveva rinviato la misura a ottobre 2025. In ogni caso, il blocco delle auto diesel Euro 5 è solo una delle soluzioni previste dal protocollo: sono stati messi in atto anche interventi come l’introduzione di bus elettrici e incentivi per la ristrutturazione degli edifici con cappotti termici, che contribuiscono anch’essi a ridurre l’inquinamento.

Possibili soluzioni per gli automobilisti penalizzati

Il provvedimento potrebbe creare notevoli disagi per molti automobilisti, soprattutto per coloro che possiedono un’auto diesel Euro 5 come unico mezzo di trasporto. Il governo e le Regioni coinvolte potrebbero entrare in discussione per trovare delle soluzioni che possano ridurre l’impatto delle restrizioni. Una delle ipotesi riguarda l’adozione di tecnologie che possano abbattere le emissioni di particolato, in modo da consentire alle auto diesel Euro 5 di circolare senza compromettere la qualità dell’aria.

Altre soluzioni possibili includono incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti, oppure la possibilità di ottenere un’agevolazione per i veicoli che, pur rientrando nelle normative Euro 5, presentano dispositivi di abbattimento delle emissioni più avanzati. Tuttavia, se non verranno adottate misure compensative efficaci, a partire da ottobre 2025 il divieto riguarderà tutte le auto diesel Euro 5, comportando pesanti restrizioni per molti residenti, soprattutto quelli che non hanno altra scelta che usare il proprio veicolo per spostarsi.

Le prospettive a lungo termine

Il blocco delle auto diesel Euro 5 rappresenta solo una delle tappe di un processo più ampio volto a migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni inquinanti. Tuttavia, per molti automobilisti, soprattutto in aree rurali o suburbane dove il trasporto pubblico non è altrettanto sviluppato, la transizione potrebbe risultare difficile.

Il futuro del traffico nelle grandi città italiane potrebbe essere influenzato non solo dalla riduzione dei veicoli a gasolio, ma anche da una crescente diffusione dei veicoli elettrici, che stanno guadagnando terreno grazie agli incentivi e all’ampliamento delle infrastrutture di ricarica. Il governo italiano sta lavorando per promuovere la mobilità sostenibile, ma la sfida resta quella di conciliare l’ambizione ecologica con le necessità quotidiane degli automobilisti.

Per maggiori dettagli e aggiornamenti sulla situazione, non è da escludere che le discussioni tra le Regioni e il governo italiano possano portare a nuove modifiche e interventi volti a bilanciare gli obiettivi ambientali con le esigenze dei cittadini.

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