22.05.2025 10:22
Il Governo ci prova in tutti i modi per far acquistare dagli italiani le auto elettriche ma il risultato è sempre negativo. Ora, dopo aver detassato le vetture aziendali, o meglio tassate solo del 10 % rispetto a quelle “inquinanti”, ha deciso di impiegare i fondi inevasi per l’installazione delle colonnine di ricarica per la rottamazione di veicoli inquinanti a fronte di acquisti di auto BEV.
In pratica il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica guidato da Pichetto Frattin ha deciso una revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Circa 597 milioni di euro, originariamente destinati allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, saranno ora dirottati verso un nuovo piano di rottamazione dei veicoli inquinanti. Questi fondi, che secondo il Ministero dovrebbe prevedere la sostituzione di oltre 39.000 veicoli, sarebbero destinati per i residenti nelle aree urbane più inquinate e rivolti alle famiglie a basso ISEE, ma la soglia è ancora da definire.
Se da un lato il fatto di togliere dalla circolazione vetture altamente inquinanti, il nostro parco auto supera i 12 anni di età, dall’atra parte limitare gli incentivi alle sole auto BEV non è un vantaggio ne per il settore né per il mercato. Anche perché stiamo vedendo che molte Case auto stanno tornando indietro sugli investimenti fatti e previsti per le auto elettriche.
Tra gli ultimi che hanno fatto questa scelta anche Honda che ha deciso di ridurre drasticamente i suoi obiettivi di investimento e vendita di vetture elettriche a fronte di politiche commerciali e normative in continua evoluzione. La Casa giapponese ha deciso di tagliare del 30% i suoi investimenti in ricerca e sviluppo per l’elettrificazione annunciati lo scorso anno e si concentrerà sui veicoli ibridi a benzina. Honda ritiene che nel 2030 il suo volume di veicoli elettrici si aggirerà tra i 700.000 e i 750.000 unità, ben lontano dalle aspettative di 2 milioni di veicoli elettrici annunciate lo scorso anno. Contrariamente prevede che le vendite di modelli ibridi raddoppieranno nel tempo, arrivando a circa 2,2 milioni di veicoli.
Tornando in Italia gli unici che hanno plaudito la decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono i “talebani” di MotusE che nella parole del presidente Fabio Pressi dichiarano di: “...accogliere con grande soddisfazione la decisione del Governo, che ascoltando le esigenze dei cittadini e accogliendo le nostre istanze ha scelto di convogliare sugli incentivi ai veicoli elettrici un’importante quota dei fondi residui a disposizione del PNRR”. Probabilmente le richieste sono solo le loro, perché le esigenze dei cittadini italiani sono ben diverse, e lo dimostra il mercato visto che in Italia l’auto elettrica continua a rappresentare meno del 5%.
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