Manutenzione stradale, tagliati i fondi alle Province: il MIT smentisce il trasferimento sul Ponte sullo Stretto

Manutenzione stradale, tagliati i fondi alle Province: il MIT smentisce il trasferimento sul Ponte sullo Stretto
Il miliardo e 700 milioni in meno che andranno alle Province fino al 2036 avrà effetti su interventi di manutenzione già avviati e programmati su 120 mila km di strade

27.05.2025 ( Aggiornata il 27.05.2025 16:36 )

Cantieri destinati a fermarsi e progetti finanziati che non vedranno la luce. È lo scenario che si prospetta già nel breve periodo in materia di manutenzione stradale e messa in sicurezza delle arterie gestite da Province e Città metropolitane. L’allarme era giunto lo scorso 15 maggio, quando il presidente dell’UPI - Unione Province d’Italia, contestava i tagli deliberati con il decreto Mille Proroghe sugli stanziamenti alle Province.

Una riduzione quantificata in 1,7 miliardi di euro tra il 2025 e il 2036, su un fondo destinato a mettere in sicurezza 120 mila chilometri di strade.

“In tutto, dal 2025 al 2036 sono 1,7 miliardi sottratti alla messa in sicurezza e all’efficientamento della rete viaria provinciale, per finanziare la costruzione di una unica opera: il ponte sullo stretto di Messina”, accusava il presidente Gandolfi durante l’assemblea con i presidenti delle Province.

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"Con spirito costruttivo e di collaborazione istituzionale, insieme al vicepresidente Marcon abbiamo scritto al Ministro Salvini, chiedendo di rivedere i tagli e di riassegnare immediatamente i 385 milioni sottratti per il 2025 e 2026”.

Smentita la rimodulazione verso il Ponte sullo Stretto

Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla rimodulazione attuata sui fondi destinati alle Province, è arrivata la replica, sottolineando che: “(…) non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto. In altre parole, non c’è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all’opera che collegherà Calabria e Sicilia”. Il progetto di costruzione dell’opera si stima avrà costi pari a 13,5 miliardi di euro e ha beneficiato di un ulteriore incremento di spesa, dall’ultima legge di Bilancio pari a 2 miliardi di euro.

Manutenzione stradale, restano solo 165 milioni di euro

Le ripercussioni immediate dei tagli, pari al 70% delle risorse previste su interventi pianificati nel 2025-2026, si abbatteranno su tutte le realtà locali chiamate a mettere in sicurezza le arterie viarie. Nel dettaglio, i dati diffusi dall’UPI indicano un taglio di 385 milioni di euro dalla dotazione del fondo 2025-206 pari a 550 milioni di euro, che porterà al blocco delle opere in corso e degli interventi programmati.

Nel periodo 2025-2029 la decurtazione delle risorse stanziate vale 660 milioni di euro su un’assegnazione iniziale di 1,3 miliardi di euro (pari a una riduzione del 50%). Spostando sul lungo termine gli effetti della rimodulazione dei fondi, tra 2030 e 2036 il taglio inciderà per il 40%, con una decurtazione di 1,1 miliardi di euro sui 2,8 miliardi assegnati. Oltre 1,7 miliardi di fondi in meno su un totale di 4,1 miliardi assegnati.

Si attendono interventi correttivi, come anticipato dal capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, Massimiliano Romeo: “Abbiamo constatato che esiste una problematica relativa ai fondi per le province per il 2025 e il 2026 ma stiamo già lavorando per porvi rimedio”.

 

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