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Stop alla ricarica delle auto elettriche: in Cina le batterie si scambiano in 100 secondi

CATL guida la rivoluzione del battery swap supportata da grandi costruttori come Nio, SAIC e Chery
Stop alla ricarica delle auto elettriche: in Cina le batterie si scambiano in 100 secondi
© Battery Swap, foto Kumpan Electric

Luca TalottaLuca Talotta

2 giu 2025

Nel panorama della mobilità elettrica globale, la Cina ha deciso di saltare la fila alla colonnina. A differenza dell’Occidente, dove la ricarica rapida è ancora l’unica alternativa alla ricarica domestica, il colosso asiatico ha abbracciato con decisione il concetto di battery swap, ovvero lo scambio fisico della batteria, in appena 100 secondi.

A trainare questa rivoluzione è CATL, il più grande produttore mondiale di batterie per BEV, che ha sviluppato il sistema Choco-SEB: batterie modulari, intercambiabili, pensate per offrire massima compatibilità tra marchi diversi e garantire prestazioni elevate con tempi minimi di attesa.

Choco-SEB, la batteria che si cambia in meno di due minuti

La nuova Oshan 520, berlina elettrica del marchio Changan, è il primo veicolo progettato per integrare le batterie Choco-SEB. Con una batteria da 56 kWh e autonomia fino a 515 km, è stata pensata per il servizio taxi: ideale per veicoli in uso continuativo, dove anche pochi minuti di ricarica possono rappresentare un ostacolo.

Il battery swap consente un “pieno di energia” in appena 100 secondi, molto meno dei tempi richiesti anche dalle migliori ricariche rapide. A Chongqing, ad esempio, sono già attive 34 stazioni di scambio, con l’obiettivo di raggiungere 1.000 strutture in 31 città entro il 2025.

Compatibilità multi-brand: la chiave per il successo

Uno dei principali vantaggi del sistema Choco-SEB è la standardizzazione. Diverse case automobilistiche cinesi — tra cui SAIC, FAW, GAC, BAIC, Chery e Nio — hanno aderito al progetto CATL, creando un ecosistema interoperabile in cui un’unica infrastruttura serve più costruttori.

Ogni stazione può gestire fino a 822 sostituzioni al giorno, rendendo il sistema perfetto per flotte urbane, servizi taxi, car sharing o trasporto pubblico. Una svolta concreta rispetto alla ricarica tradizionale, soprattutto in un contesto urbano congestionato.

Sarà adottato anche in Europa?

Oggi, la maggior parte dei veicoli con battery swap è destinata al mercato cinese, ma il passaggio in Europa potrebbe non essere lontano. Alcuni marchi coinvolti, come MG (di proprietà SAIC) o Omoda-Jaecoo (brand Chery), sono già attivi sul mercato europeo. È dunque plausibile che in un futuro prossimo modelli predisposti per lo scambio batteria arrivino anche in Italia.

Il modello Oshan 520, ad esempio, costa in Cina circa 22.500 euro, un prezzo accessibile, soprattutto se accompagnato da una rete capillare di stazioni di scambio e una logistica semplificata rispetto alla ricarica elettrica convenzionale.

Battery swap: la svolta definitiva per l’auto elettrica?

L’adozione diffusa del battery swapping potrebbe rappresentare una svolta nella transizione energetica della mobilità. Tra i principali vantaggi:

  • Riduzione drastica dei tempi di attesa

  • Eliminazione dello stress da autonomia

  • Compatibilità e standardizzazione

  • Perfetto per uso intensivo urbano

A fronte di un’infrastruttura iniziale costosa, il sistema potrebbe offrire benefici enormi in termini di efficienza, sostenibilità e diffusione dei veicoli elettrici, soprattutto nei grandi centri urbani.

 

 

 

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