05.06.2025 ( Aggiornata il 05.06.2025 07:16 )
La mobilità a idrogeno tenta una risalita grazie a Hyundai, che si appresta a lanciare sul mercato coreano una versione completamente rinnovata della Nexo, il suo unico SUV a celle a combustibile. Il debutto del nuovo modello è previsto entro la fine di giugno, a sette anni dall’introduzione della prima generazione.
Presentata al Seoul Mobility Show, la nuova Nexo promette prestazioni migliorate e maggiore efficienza rispetto al predecessore, posizionandosi al centro della strategia di lungo periodo del gruppo coreano per la mobilità sostenibile. Ma i numeri raccontano un’altra storia.
Nonostante la determinazione del gruppo guidato da Chung Euisun, la domanda per i veicoli a celle a combustibile (FCEV) sta subendo una flessione significativa. In Corea del Sud, le vendite sono crollate da 10.336 unità nel 2022 a 3.688 nel 2024, un calo del 65% secondo i dati di SNE Research.
L’idrogeno, un tempo visto come l’alternativa ecologica ai motori termici, fatica ad affermarsi anche rispetto agli EV a batteria. «Molti consumatori sono ancora diffidenti persino verso le auto elettriche», afferma una fonte del settore, «figurarsi quelle a idrogeno».
Tra i principali freni ci sono l’alto costo del carburante, l’accesso limitato ai punti di rifornimento — sebbene la Corea abbia 221 stazioni, più di Giappone, Stati Uniti o Germania — e la percezione di scarsa sicurezza, che limita orari e collocazione delle stazioni.
A oggi, Hyundai ha venduto circa 750 unità FCEV nel primo trimestre 2025 e le proiezioni per l’anno non promettono un sostanziale cambio di rotta, nemmeno con l’introduzione del nuovo modello.
La situazione non migliora guardando al contesto internazionale. Le vendite globali di veicoli a idrogeno sono scese da 20.704 unità nel 2022 a 12.866 nel 2024. E mentre la Cina rappresenta oltre la metà di questo mercato (55%), si concentra quasi esclusivamente su veicoli commerciali piuttosto che passeggeri.
Solo Hyundai e Toyota sono rimaste attive nel segmento delle auto a idrogeno per il pubblico. Le altre case automobilistiche, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, hanno abbandonato i piani per il lancio di veicoli passeggeri a celle a combustibile, ritenendoli non redditizi.
L’adozione dell’idrogeno continua a dipendere fortemente da incentivi governativi. Come spiega il professore Lee Ho-geun: «Senza una competitività reale su costi e prestazioni rispetto ai motori a combustione, il mercato resta guidato solo dalle politiche pubbliche».
Nonostante la difficoltà del settore, Hyundai Motor Group non arretra. Nel 2024 ha integrato l’intera divisione fuel cell della consociata Hyundai Mobis all’interno della casa madre, con l’obiettivo di creare sinergie tra produzione e tecnologia. Ha inoltre istituito un team dedicato per gestire l’intera catena del valore dell’idrogeno, dai componenti ai veicoli.
In parallelo, Hyundai ha stretto alleanze strategiche con Toyota e General Motors per lo sviluppo congiunto di soluzioni a idrogeno, espandendo la cooperazione internazionale. «Vogliamo accelerare l’adozione di una società alimentata a idrogeno», ha dichiarato il vicepresidente Chang Jae-hoon al World Hydrogen Summit 2025.
Secondo alcuni esperti, una possibile via di uscita per Hyundai potrebbe essere la concessione in licenza a basso costo di tecnologie base ad altri costruttori, per aumentare la diffusione e creare un mercato più ampio.
Secondo il professor Kim Pil-su di Daelim University, i problemi strutturali del settore rimangono rilevanti: «I costi di produzione, distribuzione e stoccaggio dell’idrogeno sono ancora troppo elevati». Perché l’idrogeno sia veramente sostenibile, dovrebbe essere prodotto da fonti rinnovabili, ma la produzione su larga scala tramite elettrolisi dell’acqua richiederà ancora almeno un decennio.
Oggi, il sogno di una mobilità a idrogeno accessibile e sostenibile resta lontano, almeno per il segmento passeggeri. La nuova Nexo è un segnale della perseveranza di Hyundai, ma difficilmente basterà a invertire la tendenza senza una svolta radicale nella tecnologia, nei costi e nella rete infrastrutturale.
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