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Luca Talotta
17 giu 2025
L’auto ibrida è diventata negli ultimi anni uno dei simboli della mobilità sostenibile. La crescente attenzione verso la riduzione delle emissioni inquinanti e l’ottimizzazione dei consumi ha portato i costruttori a investire su tecnologie che combinano l’efficienza dei motori elettrici con la versatilità dei tradizionali propulsori a combustione. Il risultato è il motore ibrido, una soluzione che integra il meglio di due mondi.
Il termine “ibrido”, nel settore automotive, indica un veicolo dotato di due tipi di motore: uno termico (solitamente a benzina) e uno o più elettrici. Questi motori lavorano insieme o in maniera alternata a seconda delle condizioni di guida e dell’efficienza richiesta. L’obiettivo è semplice: ridurre il consumo di carburante e abbattere le emissioni nocive.
A differenza delle auto completamente elettriche, le ibride non hanno bisogno di essere ricaricate tramite una colonnina: ricaricano la batteria elettrica durante la marcia o in frenata. Esistono però anche le ibride plug-in, che possono essere collegate alla rete elettrica e offrono maggiore autonomia in modalità elettrica.
Esistono diversi tipi di motorizzazione ibrida, ciascuno con caratteristiche e vantaggi differenti.
Il sistema Mild Hybrid è il più semplice e diffuso, soprattutto nelle auto di fascia media. Il motore elettrico è piccolo e non può muovere l’auto da solo, ma assiste il motore termico in fase di accelerazione o in condizioni particolari. Questo contribuisce a migliorare l’efficienza complessiva e a ridurre i consumi fino al 15%.
Qui il motore elettrico è più potente e può funzionare in autonomia per brevi tragitti, specialmente in città. Le auto Full Hybrid, come la celebre Toyota Prius, utilizzano l’elettrico per le partenze, le basse velocità e la retromarcia, mentre il motore a benzina entra in gioco per le percorrenze più lunghe o impegnative.
Il Plug-in Hybrid Electric Vehicle ha una batteria molto più capiente e si ricarica tramite presa di corrente. È una via di mezzo tra l’ibrido tradizionale e l’auto elettrica. Permette di viaggiare in modalità solo elettrica per 40-80 km, azzerando consumi ed emissioni su brevi distanze. Perfetto per la città, consente l’uso del motore termico per i viaggi più lunghi.
Per comprendere appieno il funzionamento di un motore ibrido, è utile conoscere le sue componenti principali:
È il classico motore a benzina o, più raramente, a gasolio. La sua funzione è quella di muovere il veicolo e/o generare energia per ricaricare la batteria.
Il cuore dell’innovazione. Serve sia per muovere direttamente l’auto, sia come generatore in fase di frenata, trasformando l’energia cinetica in elettricità.
È il serbatoio di energia elettrica. Nei modelli Full Hybrid e Plug-in è abbastanza grande da offrire una certa autonomia in elettrico, mentre nei Mild Hybrid è più piccola.
Gestisce l’interazione tra motore elettrico e termico, ottimizzando le prestazioni, i consumi e la ricarica.
In fase di frenata o decelerazione, l’energia cinetica viene recuperata e convertita in elettricità, ricaricando la batteria.
Uno degli aspetti più affascinanti delle auto ibride è la gestione intelligente dei motori. Vediamo come avviene nella pratica:
In partenza e a basse velocità: l’auto usa solo il motore elettrico, silenzioso e privo di emissioni.
Durante l’accelerazione: entrambi i motori possono lavorare insieme per garantire la massima potenza.
A velocità costante: si predilige il motore termico, che lavora in condizioni ottimali.
In frenata o discesa: si attiva il sistema rigenerativo, che ricarica la batteria.
Quando la batteria è scarica: entra in funzione il motore termico, anche come generatore.
Come ogni tecnologia, anche il motore ibrido presenta pro e contro. Vediamoli nel dettaglio.
Consumi ridotti, specialmente in città.
Minori emissioni di CO₂ e NOx rispetto alle auto tradizionali.
Silenziosità in modalità elettrica.
Esenzione o riduzione del bollo auto in molte regioni italiane.
Accesso alle ZTL e ai parcheggi riservati in alcune città.
Maggiore affidabilità grazie all’usura ridotta del motore termico.
Costo d’acquisto più elevato rispetto a un’auto solo termica.
Peso maggiore a causa della doppia motorizzazione.
Manutenzione specializzata richiesta per le componenti elettriche.
Autonomia elettrica limitata (tranne nei modelli plug-in).
Scegliere un’auto ibrida significa adottare una soluzione concreta e immediata verso la transizione ecologica. In un contesto in cui la mobilità è chiamata a diventare sempre più sostenibile, il motore ibrido rappresenta un compromesso efficace tra prestazioni, autonomia e rispetto dell’ambiente.
Non è un caso che in molti Paesi europei, Italia inclusa, gli incentivi per le auto ibride siano ancora attivi, rendendole economicamente più accessibili. Inoltre, la diffusione crescente di modelli sul mercato — dalle citycar ai SUV — garantisce oggi una scelta ampia e adatta a ogni esigenza.
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