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Boom auto usate in Italia: prezzi accessibili e modelli più grandi trainano il mercato

Una nuova ricerca Areté fotografa un settore in salute: il 55% compra usato per risparmiare, l’85% resterebbe fedele allo stesso brand, l’ibrido è la scelta in crescita
Boom auto usate in Italia: prezzi accessibili e modelli più grandi trainano il mercato

Luca TalottaLuca Talotta

18 giu 2025

Il mercato delle auto usate in Italia continua la sua corsa inarrestabile. Secondo la nuova instant survey condotta da Areté, azienda leader nella consulenza strategica per l’automotive, il 2024 ha registrato oltre 3,1 milioni di compravendite di vetture di seconda mano, quasi il doppio delle immatricolazioni di auto nuove, ferme a 1,5 milioni. Un dato che racconta molto più di una semplice tendenza: dietro il boom dell’usato ci sono ragioni economiche, strategiche e culturali.

Il successo del comparto è sostenuto da una serie di fattori: prezzi più accessibilipossibilità di acquistare modelli di categoria superiore a costi ridotti, e minori rischi legati all’evoluzione tecnologica delle motorizzazioni. L’indagine, svolta nel giugno 2025 su un campione rappresentativo di automobilisti italiani, mette in luce scelte sempre più razionali da parte dei consumatori, che nel 55% dei casi puntano sull’usato per contenere i costi, e nel 25% per accedere a vetture più spaziose o performanti.

Cambia la mentalità: gli italiani si fidano dell’usato

Un dato particolarmente significativo è che l’80% degli intervistati guida attualmente un’auto acquistata di seconda mano, a testimonianza di una trasformazione ormai strutturale nel modo di vivere l’automobile. Non più oggetto da possedere nuovo e brillante, ma bene durevole da valutare secondo criteri funzionali ed economici.

Il 51% del campione ha speso meno di 10.000 euro per la propria vettura usata, mentre il 33% si è spinto fino ai 20.000 euro. E il futuro conferma il trend: 8 italiani su 10 sono pronti a investire fino a 20.000 euro per la prossima auto, praticamente il doppio rispetto a dieci anni fa. Una cifra che riflette l’inflazione del settore, ma anche l’evoluzione tecnologica dei veicoli, oggi più longevi e sicuri. 

Non sorprende, quindi, che il 94% degli acquirenti rifarebbe la stessa scelta e l’85% sceglierebbe nuovamente un modello dello stesso brand, segno di una crescente fiducia verso i marchi e le reti di vendita dell’usato.

Auto usate: più ibrido, l’elettrico ancora indietro

Il cambiamento riguarda anche le motorizzazioni: il 32% degli automobilisti è orientato verso l’ibrido, che garantisce un buon compromesso tra risparmio di carburante ed elasticità d’uso, mentre il 45% preferisce rimanere fedele ai tradizionali motori endotermici. Solo l’8% valuterebbe l’elettrico, un dato che testimonia come sul mercato dell’usato la tecnologia a batterie stenti ancora a decollare, sia per ragioni economiche sia per timori legati alla durata delle batterie e alla diffusione delle colonnine di ricarica. 

Il test drive prima di decidere: prudenza e consapevolezza

Tra gli intervistati, due su tre hanno effettuato un test drive prima dell’acquisto, dimostrando quanto sia diventato importante verificare le condizioni effettive del mezzo e non basarsi solo sull’estetica o sul chilometraggio. Inoltre, il 41% ha sostituito una vettura con più di 10 anni di vita, mentre solo il 20% ha comprato un’auto usata con meno di 5 anni: segno che il mercato dell’usato copre un arco ampio di esigenze e budget

«I dati della nostra nuova instant survey», spiega Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, «rivelano come i crescenti costi del prodotto nuovo, l’incerto scenario economico e modelli sempre più durevoli ed efficienti lanciati sul mercato spingano gli italiani oggi a rivolgersi in maniera decisa al mercato dell’usato». E aggiunge: «L’usato rappresenta oggi per quasi 2 consumatori su 3 un rifugio sicuro, in una fase di forte incertezza come quella attuale e in attesa di tempi migliori».

Il mercato del nuovo, infatti, risente non solo di prezzi elevati e in crescita, ma anche di una certa confusione legata alla transizione energetica. L’esitazione nel scegliere tra benzina, ibrido, elettrico o plug-in contribuisce ad alimentare un clima di attesa che l’usato sa intercettare in maniera efficace, offrendo soluzioni già rodate e meno rischiose.

Usato sì, ma sempre più professionale

Un altro fattore da considerare è l’evoluzione del canale di vendita: sempre più spesso gli italiani si rivolgono a concessionari ufficiali o portali specializzati, che garantiscono trasparenza, certificazioni e garanzie post-vendita, rendendo l’esperienza d’acquisto più sicura. Anche i servizi online, che permettono valutazioni immediate e ritiro dell’usato a domicilio, stanno contribuendo alla diffusione della formula.

Le sfide future: sostenibilità e digitalizzazione

Sebbene il mercato dell’usato stia vivendo una stagione favorevole, non mancano le sfide. La principale è l’impatto ambientale del parco circolante, ancora fortemente inquinante. Ma anche qui c’è spazio per una narrazione positiva: l’acquisto di un’auto usata può essere visto come un gesto sostenibile, in quanto allunga la vita utile del mezzo e riduce l’impronta ecologica legata alla produzione di nuovi veicoli.

In parallelo, la digitalizzazione del processo di compravendita – dalle perizie virtuali alle vendite da remoto – sta trasformando il settore in una direzione sempre più smart e accessibile, avvicinando anche le generazioni più giovani al mondo dell’usato.

Uno scenario in trasformazione

Alla luce di quanto emerso, l’Italia si conferma uno dei Paesi europei con la maggiore propensione all’acquisto di auto usate, sia per necessità economiche, sia per una nuova consapevolezza nell’uso dell’automobile. Una mobilità più flessibile, meno legata al concetto di possesso e più centrata sul valore d’uso. 

La prossima sfida? Integrare l’usato nel percorso della transizione sostenibile, con veicoli più efficienti, servizi post-vendita avanzati e una cultura dell’automobile sempre più informata. Il tutto, senza rinunciare al fattore prezzo che – oggi più che mai – fa la differenza.

 

 

 

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