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Green Deal e messa al bando delle auto termiche, l'Europa inizia il percorso di riesame

Primissima fase per giungere alla possibile revisione del documento che prevede lo stop alle auto termiche nel 2035. Urge flessibilità per sostenere l'industria
Green Deal e messa al bando delle auto termiche, l'Europa inizia il percorso di riesame
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Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

8 lug 2025

Ci sarà tempo fino al 29 settembre prossimo per far sentire la propria voce. Il tema? La revisione delle regole fissate dal’Europa sulla transizione green nel settore automobilistico, segnatamente l’attuale messa al bando dal 2035 delle auto termiche, l’abbattimento delle emissioni di CO2 al 2030 e il percorso che dovrà portare l’Europa, nel 2050, alla neutralità climatica.

Si tratta di quel processo di riesame delle condizioni materiali di “fattibilità” della transizione elettrica, previsto nel 2023, quando cioè vennero definite le attuali regole del Fit for 55 e una mobilità europea immaginata come esclusivamente elettrica dal 2035.

È la prima fase dei lavori preparatori sui quali la Commissione elaborerà le correzioni eventuali sulla messa al bando dell’auto termica. Un regolamento sul tema arriverà solo nel 2026 e dovrà concedere maggiore flessibilità, frutto del realismo sulle sfide di un'elettrificazione imposta dall'alto.

Tutti potranno dire la propria, poi il lavoro della Commissione

L’avvio della consultazione, con la raccolta di pareri che potranno arrivare da cittadini, piccole e medie imprese, organizzazioni di categoria, portatori di interessi nel settore dell’industria dell’auto, è una parziale vittoria del fronte che chiedeva l’anticipo al 2025 del riesame del Fit for 55, inizialmente fissato al 2026. Un fronte composto dall’Italia e altri 15 Paesi, che ottengono - come già delineato tra i punti del Piano d’azione sull’industria dell’auto, annunciato lo scorso marzo - l’avvio del processo decisionale con alcuni mesi di anticipo.

“Il riesame si baserà su una solida base di dati, tenendo conto dei pertinenti sviluppi tecnologici e della necessità di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a emissioni zero”, si legge nell’annuncio diffuso dalla Commissione europea. È un’accelerazione positiva sul processo decisionale e potrebbe portare a nuove concessioni, all’insegna della neutralità tecnologica, vocabolo ricorrente negli ultimi 12 mesi che hanno portato al rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione. Tradotto: ci saranno deroghe per le auto ibride? Per i carburanti "sostenibili" e non derivati da fonti fossili, come già ottenuto dai sostenitori degli e-fuels?

La proposta italiana a inizio 2025

Detto come i cittadini che vorranno esprimere le proprie opinioni potranno farlo sul portale Have Your Say della Commissione europea, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Urso, ha rivendicato la posizione italiana sul tema: “L’Europa ci dà ragione, finalmente! Occorre agire subito. La Commissione si è allineata alla nostra richiesta di anticipare la revisione del regolamento Co2. Ora si può operare nel merito introducendo il principio della piena neutralità tecnologica. L’Italia, con il non paper sull'auto proposto insieme alla Repubblica Ceca e con il supporto di 15 Paesi europei, ha fatto ancora una volta da apripista. Il nostro documento poneva appunto due condizioni preliminari: l'anticipo della revisione del regolamento e la rimozione dell'ostacolo delle super multe miliardarie, che avrebbero pregiudicato del tutto ogni ipotesi di ripresa della produzione automobilistica europea”. Multe sulle emissioni di CO2 che sono state differite al 2028 per quanti, case auto, non avranno centrato il target di riduzione delle emissioni previsto nel triennio 2025-2027.

“È importante che ora vengano date precise indicazioni alla Commissione europea, con piena unità di intenti tra i grandi Paesi europei. Anche per questo mi recherò a Berlino il 21 luglio e poi a Parigi il 24 luglio: insieme possiamo salvare l'auto europea dalle follie del Green Deal”, ha concluso Urso.

 

 

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