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Fabiano Polimeni
23 lug 2025
Non c’è solo il Fit for 55 che la Commissione europea deve valutare come ripensare e aprire alla neutralità tecnologica, per evitare che dal 2035 venga messa al bando la vendita di nuove auto non elettriche.
Se questa prospettiva interessa direttamente il singolo automobilista privato, c’è un altro fronte di grandissimo rilievo - e indirettamente con conseguenze sui clienti privati - sul quale Bruxelles dovrà prendere decisioni cruciali.
Si tratta delle auto immatricolate da persone giuridiche, quindi, il settore delle flotte aziendali. Dalle compagnie di noleggio ai veicoli in uso alle imprese. La partita è, se possibile, ancora più rilevante per l’ampiezza del mercato delle nuove auto che verrebbe coinvolto.
Secondo indiscrezioni di stampa provenienti dalla Germania, fonte Bild, l’Europa sarebbe pronta ad avanzare a fine estate un regolamento che imponga alle società di noleggio e alle grandi aziende (quelle con flotte da oltre 100 veicoli) l’acquisto dal 2030 esclusivamente di veicoli elettrici.
Una mossa estrema, che andrebbe ad anticipare lo stesso target del Fit for 55 di 5 anni e, se confermata, andrebbe ad appiattirsi completamente sulle stime avanzate dall’organizzazione non governativa Transport&Environment, lobby del green che opera a Bruxelles contrapposta a lobbisti portatori di altri interessi.
Secondo uno studio diffuso lo scorso febbraio, la transizione all’elettrico dell’intero settore dell’auto immatricolata da persone giuridiche - con flotte composte da oltre 100 unità - garantirebbe nel 2030 una domanda di oltre 2 milioni di nuove auto a batteria. Una domanda teoricamente a vantaggio della produzione dei costruttori di auto nella corsa all’abbattimento delle emissioni medie di CO2. Dove non riesce la domanda spontanea degli acquisti da parte dei privati, si inserirebbe la domanda (forzata) delle aziende.
L’allarme del mondo delle compagnie di noleggio è scattato all’indiscrezione di stampa, poiché un obbligo di acquisto esclusivamente di auto elettriche dal 2030 avrebbe gravi ripercussioni sul settore e sulle concrete possibilità di noleggio breve (rent-a-car) per gli automobilisti, stanti i limiti esistenti sull’infrastruttura di ricarica.
Da Bruxelles non sono giunti commenti sull’anticipazione del giornale Bild, che cita fonti della politica europea a supporto della notizia. Attualmente, sul tema delle auto immatricolate dalle aziende, la Commissione è impegnata nel dialogo con i portatori di interesse europei sul tema e lo scorso 17 luglio era previsto un primo incontro del percorso sulle decisioni per la decarbonizzazione del settore.
I temi sul tavolo, emersi dal Piano d’azione sul futuro dell’industria automotive in Europa diffuso lo scorso marzo, sono quelli degli incentivi sotto forma di tassazione agevolata e le soglie di ammortamento al 100% per veicoli elettrici. Una direzione orientata verso un’accelerazione green sulla quale si è inserito il rumour dell’anticipo al 2030 della transizione all’elettrico per il mondo delle flotte aziendali.
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