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Luca Talotta
1 ago 2025
La Cina non molla la presa sul mercato automobilistico europeo. Anzi, rilancia con forza e aggressività, scegliendo l’Italia come avamposto strategico. Dopo l’arrivo di Omoda e Jaecoo, Chery alza l’asticella presentando un terzo marchio: Lepas, che sbarcherà nel nostro Paese nel 2026 con una gamma composta esclusivamente da SUV ibridi plug-in. Il nome nasce dalla fusione tra Leopard e Passion: un mix che promette design grintoso e tecnologia emozionale.
Il primo modello a fare il suo debutto sarà la Lepas L8, un SUV plug-in hybrid da circa 4,70 metri. Un’auto dal design curato, pensata per distinguersi in un mercato già affollatissimo. Basato sulla piattaforma T1X, condivisa con i crossover Omoda e Jaecoo, il nuovo SUV si preannuncia più orientato al comfort e alla fascia premium. Gli interni – secondo le anticipazioni – punteranno molto su infotainment avanzato, materiali di qualità e dotazioni da segmento superiore.
Il debutto commerciale è atteso nella primavera 2026, ma Lepas non si fermerà lì. Nella roadmap del marchio ci sono già altri due modelli: Lepas L6 e Lepas L4, sempre SUV di dimensioni inferiori e sempre plug-in hybrid.
Lepas si inserisce nel filone dei cosiddetti super ibridi plug-in, che promettono percorrenze estese in modalità elettrica senza le ansie da ricarica dei BEV. Una scelta che potrebbe rivelarsi vincente in Italia, dove le infrastrutture per la ricarica restano indietro e molti automobilisti cercano ancora un punto di equilibrio tra benzina ed elettrico.
Nel frattempo, Chery continua a esplorare altre strade. Già dal 2027 è previsto l’ingresso di altri due marchi del colosso di Wuhu: iCaur – specializzato in SUV elettrici e fuoristrada – e Jetour, brand già in parte “camuffato” nel nostro mercato. Già oggi, infatti, alcuni modelli Jetour vengono venduti con i badge dei sub-brand italiani di DR Automobiles, come Sportequipe 6 GT, 7 GTW e Ich-X K2.
La sensazione è chiara: Chery non vuole solo essere presente, vuole dominare il segmento SUV in Italia. E non lo nasconde. Con un’offerta sempre più ampia, motorizzazioni ibride intelligenti, una strategia aggressiva sui prezzi e un design che inizia a stuzzicare anche i più scettici, la sfida all’Europa è lanciata. Ma non possiamo restare a guardare.
Il settore automotive italiano – tra produttori, fornitori, concessionari e officine – rischia ancora una volta di subire senza reagire, lasciando spazio a player stranieri che conoscono bene il valore strategico del nostro mercato. Non si tratta di protezionismo, ma di equilibrio e visione industriale. Cosa stiamo facendo per sostenere le aziende italiane del settore davanti a queste offensive cinesi? Perché continuiamo a ignorare il fatto che i brand cinesi si stanno impadronendo di quote sempre più importanti senza che venga chiesto loro un minimo di reciprocità commerciale?
Chery vuole farci innamorare dei suoi SUV, ma a che prezzo?
C’è un altro aspetto che non possiamo ignorare: la trasparenza industriale e ambientale. Sappiamo davvero dove vengono prodotti questi modelli, con quali standard e a quali costi umani e ambientali? Le regole del gioco non possono essere le stesse se un marchio europeo è costretto a rispettare normative stringenti e uno cinese può operare in modo più “flessibile”.
Per ora, Chery gioca d’anticipo, lasciando trapelare solo alcune informazioni. L’annuncio ufficiale di Lepas arriverà a settembre, quando potremo conoscere meglio gamma, specifiche e posizionamento di prezzo. Ma è evidente che la strategia sia già tracciata: Chery punta a presidiare ogni segmento SUV, con proposte ibride o elettriche, cavalcando l’onda green senza rinunciare alla benzina.
E mentre i marchi storici europei arrancano tra costi, riconversioni e incertezze normative, le case cinesi avanzano a passo sicuro. Sarebbe il caso di riflettere seriamente su come rispondere a questa nuova ondata.
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