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Auto senza cofano e sedile: il surreale caso a Melbourne, il video

Un uomo guida una BMW senza cofano e con una sedia da giardino come sedile: fermato e denunciato dalla polizia australiana

Auto senza cofano e sedile: il surreale caso a Melbourne, il video
© 7News Australia

Luca TalottaLuca Talotta

5 ago 2025

Una scena da film comico, se non fosse che si tratta di un fatto vero e che, per l’ennesima volta, dimostra quanto la sicurezza stradale venga spesso ignorata da chi mette in strada veicoli non idonei. L’episodio, avvenuto a Cranbourne North, sobborgo di Melbourne, ha dell’incredibile: un uomo è stato fermato dalla polizia mentre guidava una BMW senza cofano, con il motore completamente esposto e – dettaglio ancora più assurdo – una sedia da giardino in plastica al posto del sedile del conducente.

Erano circa le 15:15 di lunedì quando gli agenti, in pattugliamento lungo Greaves Road, hanno notato qualcosa di strano in quella berlina color bordeaux: il cofano era mancante, e i sedili dell’abitacolo del tutto assenti. Quando hanno intimato l’alt al conducente, la realtà si è rivelata anche peggiore del previsto.

Motore all’aria e sedile improvvisato

Il 64enne alla guida aveva rimosso tutti i sedili e li aveva sostituiti con una sedia da esterni e un cuscino. Per rendere l’ambiente “più confortevole”, aveva aggiunto anche qualche tappetino per auto, disposti sopra il pianale ormai privo di rivestimenti.

La mancanza del cofano lasciava il motore completamente esposto alle intemperie e al rischio di malfunzionamenti. Non solo: in caso di incidente, le conseguenze sarebbero potute essere disastrose, sia per lui che per eventuali altri utenti della strada.

L’assurda giustificazione del conducente

Fermato per accertamenti, l’uomo ha dichiarato agli agenti di sapere che la sua auto non era sicura né regolarmente omologata per circolare. Ha anche aggiunto che stava andando a comprare pezzi di ricambio, nella speranza, forse, che questa giustificazione bastasse ad evitargli problemi.

Ma la scusa non ha retto. Gli agenti hanno respinto la giustificazione e provveduto ad emettere un “defect notice”, ossia un avviso per veicolo non conforme, e l’uomo sarà denunciato a piede libero con l’accusa di violazioni al codice della strada.

Un caso che fa riflettere: cosa sarebbe successo in Europa?

Il caso ha fatto il giro dei media australiani, ma non possiamo non domandarci cosa accadrebbe se un veicolo simile circolasse sulle nostre strade europee o italiane. La verità è che i controlli non sono sempre così efficaci, e scene del genere – magari meno eclatanti – non sono così rare nemmeno da noi.

Quanti automobilisti circolano con pneumatici lisci, freni usurati, fari malfunzionanti o cinture non funzionanti? E chi guida senza assicurazione o con auto modificate artigianalmente? Questo episodio mette in luce la necessità di controlli più severi, non solo per punire, ma per prevenire tragedie annunciate.

Serve una cultura della manutenzione e del rispetto delle regole

Nel settore automotive, che troppo spesso viene demonizzato da chi vorrebbe limitarne la libertà con divieti e tasse, servirebbe invece una maggiore consapevolezza della sicurezza. È inaccettabile che qualcuno possa pensare che basti una sedia da giardino e un po’ di fantasia per sostituire un sedile omologato. I costruttori spendono milioni per progettare abitacoli sicuri, crash test, airbag e sistemi di assistenza alla guida. Tutto vanificato in un colpo solo.

La colpa non è solo del singolo irresponsabile, ma anche di una cultura che banalizza le norme e non dà abbastanza importanza alla manutenzione. Chi guida un’auto, anche usata o vecchia, deve garantire che sia in condizioni di sicurezza minime. Altrimenti, non dovrebbe essere ammesso a circolare.

Sanzioni esemplari per casi simili

Ci auguriamo che le autorità australiane applichino sanzioni esemplari. Non per accanimento, ma per dare un segnale chiaro: la sicurezza stradale non è negoziabile. Guidare un’auto ridotta a rottame, anche se “solo per andare a prendere i pezzi”, è un comportamento che mette a rischio tutti.

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