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Luca Talotta
7 ago 2025
Il 2025 segna un punto di svolta per il car sharing in Italia. Dopo anni di sperimentazione e consolidamento nelle grandi città, il modello si sta evolvendo in una forma più capillare, conveniente e integrata con la mobilità urbana. Dimenticate le formule rigide e i costi a sorpresa: oggi il car sharing si propone come vera alternativa all’auto di proprietà, con tariffe più trasparenti, mezzi sempre più elettrici e piani su misura per ogni esigenza.
Una transizione favorita non solo dall’innovazione tecnologica e dall’urbanizzazione crescente, ma anche da una maggiore consapevolezza ambientale e dalla necessità, per molti cittadini, di ridurre i costi fissi legati alla mobilità privata.
Le nuove offerte di car sharing nel 2025 puntano su flessibilità e trasparenza, con tariffe che partono da 0,19€/minuto per le city car elettriche nei centri urbani fino a 3-5€/ora per noleggi più lunghi in fascia notturna. Ma la vera novità riguarda i pacchetti su misura, con tariffe orarie flat per chi ha bisogno dell’auto per commissioni brevi, abbonamenti mensili da 19 a 49 euro con minuti inclusi, pay-per-use giornalieri con chilometraggio compreso e sharing peer-to-peer con tariffe personalizzate da parte dei proprietari.
Sono formule pensate per target diversi, dal pendolare al professionista, dallo studente fuori sede al turista.
Tra i player più attivi nel 2025 troviamo:
Nel 2025 il car sharing si conferma la scelta più economica per chi percorre meno di 8.000 km l’anno. Basta fare due conti: tra assicurazione, bollo, manutenzione, parcheggi e svalutazione, un’auto propria può costare oltre 4.000 euro l’anno, anche se usata poco.
Con le nuove formule on demand, il car sharing permette invece di pagare solo ciò che si usa, senza costi fissi. Inoltre, è sempre aggiornato: le auto sono moderne, spesso elettriche, pulite e parcheggiabili gratuitamente in molte ZTL o strisce blu.
Chi vive in città e utilizza l’auto saltuariamente, ad esempio solo nei weekend o per fare la spesa, trova in questa soluzione una libertà senza pensieri. Senza contare i vantaggi ambientali: una flotta condivisa riduce il numero totale di veicoli circolanti e quindi anche traffico e inquinamento.
Nel 2025 oltre il 70% della flotta car sharing è elettrica o ibrida plug-in. Un salto in avanti che favorisce l’accesso ai centri storici, riduce le emissioni urbane e porta a un abbattimento dei costi di rifornimento.
Molti operatori offrono anche sconti extra se l’utente ricarica il veicolo prima di chiudere il noleggio, sfruttando le colonnine pubbliche o le stazioni dedicate nei parcheggi cittadini. La combinazione tra sostenibilità e risparmio rende il car sharing elettrico ancora più attrattivo.
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