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Yangwang U9 Track Edition, con 472,4 km/h è l’auto elettrica più veloce

La hypercar cinese di BYD supera la Rimac Nevera R segnando il record assoluto di velocità sul circuito di Papenburg, in Germania
Yangwang U9 Track Edition, con 472,4 km/h è l’auto elettrica più veloce

Gianluca GuglielmottiGianluca Guglielmotti

27 ago 2025

Nuovo punto di riferimento per i veicoli elettrici ad alte prestazioni. La Yangwang U9 Track Edition, evoluzione estrema della sportiva di punta del marchio di lusso BYD, ha conquistato il titolo di auto elettrica più veloce di sempre, toccando i 472,41 km/h sul circuito di Papenburg, in Germania. A firmare l’impresa è stato il pilota professionista Marc Basseng, già protagonista del precedente primato con la versione standard della U9. Il risultato segna una svolta storica, poiché supera nettamente il record della croata Rimac Nevera R, che a luglio 2025 aveva fermato il cronometro a “soli” 431,45 km/h.

BYD Yangwang U9, hypercar elettrica da quasi 3.000 cv e 1200 volt

Il risultato è dovuto in buon parte al sistema propulsivo: quattro motori elettrici indipendenti, ciascuno da 744 cavalli, per una potenza complessiva che supera i 2.960 CV (2.207 kW). Il rapporto peso/potenza, pari a 1.200 CV per tonnellata, surclassa quello della stessa Rimac Nevera R (978 CV/t) e la colloca a un livello mai raggiunto da un veicolo elettrico di serie, seppur in configurazione speciale. A supporto di tali valori, la U9 Track Edition sfrutta il sistema e4 Platform con torque vectoring avanzato e il DiSus-X Intelligent Body Control, che regola in tempo reale le sospensioni per ottimizzare grip e stabilità anche a velocità estreme. Inoltre, BYD ha impiegato la prima piattaforma di serie a 1200 volt (ultra-high-voltage), accoppiata a un sofisticato sistema di gestione termica sviluppato appositamente per scenari da pista.

Aerodinamica e pneumatici ad hoc

Per massimizzare l’efficienza aerodinamica, la vettura protagonista del record è stata ulteriormente alleggerita e affinata rispetto alla U9 di serie: pannelli in fibra di carbonio, splitter riprogettato e perfino l’utilizzo di nastro adesivo per chiudere le fessure della carrozzeria. L’ala posteriore a "collo di cigno" è stata eliminata, a favore di un profilo più pulito e lineare. Le gomme, sviluppate in collaborazione con Giti Tire, sono delle semi-slick specifiche per uso pista, con una mescola dedicata e soluzioni inedite come lubrificante ad alta viscosità e trattamento speciale tra cerchio e pneumatico per ridurre al minimo lo slittamento relativo. Dopo aver stabilito il nuovo primato, il pilota Marc Basseng ha dichiarato: «Lo scorso anno pensavo di aver raggiunto il limite. Non mi aspettavo di battere il mio stesso record così presto. Eppure, eccoci qui, con tecnologie nuove che hanno reso possibile spingersi oltre ogni immaginazione».

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