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Auto meno care, qualcosa si muove? von der Leyen e il piano per la e-car

Fabiano Polimeni
Pubblicato il 10 settembre 2025, 12:38 (Aggiornato il 11 set 2025 alle 07:16)
Da Monaco di Baviera a Bruxelles, dal Salone dell’auto al tavolo del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive. Il focus si sposta sull’incontro del 12 settembre, dal quale si attendono importanti annunci sul percorso della decarbonizzazione nel settore dei trasporti.
Una delle anticipazioni più interessanti arriva da Ursula von der Leyen, con il discorso sullo Stato dell’Unione 2025. Era stata l’Acea, l’assocostruttori europea, a rilanciare il tema verso l'incontro di venerdì: dare un riconoscimento speciale alla produzione di auto elettriche piccole ed efficienti.
Da de Meo a una discussione da concretizzare
Una linea che si inserisce sulle posizioni espresse da Luca de Meo quando era a capo del Gruppo Renault e, in parallelo, negli ultimi mesi, rilanciata da Stellantis con John Elkann e Jean-Philippe Imparato. Mancano modelli che siano finanziariamente accessibili, il mercato delle auto nuove con prezzi di listino sotto i 15 mila euro - al di là delle iniziative commerciali delle case, con tassi di interesse dei finanziamenti molto alti - di fatto non esiste.
Che fare? Venerdì, al tavolo sul futuro dell’auto europea, la Commissione e l’industria si confronteranno su quali misure adottare, che siano favorevoli alle piccole auto da città. Ursula von der Leyen, in un passaggio del discorso sullo Stato dell’Unione, ha anticipato: “Ci stiamo preparando al riesame del 2035, milioni di europei vogliono acquistare auto europee che siano accessibili. Quindi, dovremmo anche investire in veicoli piccoli e accessibili. Sia per il mercato europeo ma anche per incontrare la domanda globale in crescita.
Per questo proporremo di lavorare insieme all’industria su una nuova iniziativa per le auto piccole e convenienti. Credo che l’Europa debba avere la sua e-car. 'E' per ambiente, pulita, efficiente e leggera. 'E' come economica, conveniente e accessibile per le persone. 'E' come europea, costruita in Europa e con una catena di approvvigionamento europea.
Non possiamo lasciare che Cina e altri conquistino questo mercato. Non importa cosa succederà, il futuro è elettrico e l’Europa ne farà parte. Il futuro delle auto e le auto del futuro, devono essere fatte in Europa”. Quel che ancora andrà chiarito senza equivoci è se in quella 'E' sia sottintesa un'iniziativa unicamente rivolta alle elettriche o che contempli anche altre motorizzazioni, semplici e con le quali sarà fattibile rilanciare modelli sotto quota 15 mila euro.
Elettrica ed economica, il nodo batteria
L'accento è su auto piccole, da città, economicamente accessibili ed elettriche. Se il mercato nel segmento A si è ristretto a dismisura per quanto riguarda i modelli benzina, ritenuti dalle case non sufficientemente profittevoli da produrre, tra le elettriche al di sotto dei 20 mila euro di listino il predominio dell’offerta cinese è pressoché totale, nonostante i dazi. Uno scenario che parte dall’accesso privilegiato al principale fattore di costo di un’auto elettrica: la batteria. Un altro terreno sul quale l’Europa della mobilità elettrica deve compiere un recupero competitivo - tecnologico e di accesso alle materie prime - enorme.
Sarà tra i (numerosi) temi di discussione di un venerdì caldo.
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