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Carpooling aziendale, record in Italia: oltre 173mila dipendenti coinvolti

Il carpooling aziendale cresce senza freni: 450mila viaggi condivisi nel primo semestre 2025, 946 tonnellate di CO₂ risparmiate e 1,4 milioni di euro in tasca ai lavoratori
Carpooling aziendale, record in Italia: oltre 173mila dipendenti coinvolti
© Pexels

Luca TalottaLuca Talotta

17 set 2025

Il carpooling aziendale non è più un esperimento per pochi pionieri, ma una realtà solida che sta cambiando il modo di muoversi degli italiani. I dati dell’Osservatorio “Aziende in Movimento” 2025 di Jojob Real Time Carpooling parlano chiaro: nel solo primo semestre del 2025 sono stati effettuati 450.305 viaggi condivisi, pari a un aumento del 55% rispetto allo scorso anno. Una crescita impressionante, che ha permesso di evitare 946 tonnellate di CO₂, risparmiare 7,28 milioni di km percorsi e mettere in tasca ai lavoratori oltre 1,45 milioni di euro.

Eppure, nonostante questi numeri, il carpooling continua a essere visto dalle istituzioni come una soluzione “accessoria”, e non come uno strumento centrale per la mobilità sostenibile. Un errore che rischia di frenare un cambiamento già in atto, soprattutto considerando che il Piano Sociale per il Clima, finanziato dall’Unione Europea, metterà a disposizione dal 2026 ben 7 miliardi di euro. Possibile che si debba sempre rincorrere l’Europa invece di anticiparla?

Le aziende e i lavoratori guidano la rivoluzione

Dentro le aziende italiane, il fenomeno assume proporzioni ancora più significative: 404.882 viaggi condivisi in sei mesi, 917 tonnellate di CO₂ risparmiate e 1,41 milioni di euro di risparmio diretto per i dipendenti. Un vero welfare aziendale, che funziona perché parte dal basso, dai lavoratori stessi.

Il report segnala che sono le PMI a guidare il cambiamento, rappresentando il 48,4% delle imprese coinvolte. Non i grandi colossi, non la pubblica amministrazione: le piccole e medie imprese, che spesso hanno meno risorse ma più visione. È qui che la mobilità sostenibile diventa un fatto concreto, non una promessa.

La Lombardia emerge come regione leader con il 18,7% delle sedi attive, seguita da Emilia-Romagna (16,6%) e Lazio (10,2%). Roma si conferma la prima provincia italiana, con il 7,7% delle sedi. Non è un caso: dove il pendolarismo è più pesante e i trasporti pubblici arrancano, il carpooling diventa una necessità.

Pendolarismo e costi: il carpooling come risposta reale

Il vero valore aggiunto di questo sistema è che intercetta i bisogni reali dei pendolari. Le tratte medie percorse sono di 27,9 km, ma in regioni come Molise, Sicilia e Sardegna si arriva fino a 50 km e oltre. Dove il trasporto pubblico non arriva, il carpooling diventa l’unica alternativa concreta al mezzo privato.

E qui emerge l’assurdità delle politiche italiane: si investe su infrastrutture faraoniche che non risolvono i problemi quotidiani di chi ogni mattina deve spostarsi per lavorare. Intanto, una soluzione semplice e già funzionante come il carpooling fatica a trovare sostegni adeguati. Non è solo questione di sostenibilità, è una questione di giustizia sociale: garantire a tutti la possibilità di andare a lavorare senza svenarsi in benzina e pedaggi.

Chi sono i carpooler italiani

L’identikit del carpooler tracciato da Jojob è chiaro: un pendolare abitudinario, che condivide l’auto 5 giorni su 7 nel 50,4% dei casi. Per molti, il carpooling è diventato la principale modalità di spostamento casa-lavoro. E se il 63% degli utenti lo fa per risparmiare, il 12% dichiara che la motivazione principale è la sostenibilità ambientale. Due facce della stessa medaglia: ridurre i costi e salvaguardare il Pianeta.

Il dato più sorprendente è che oltre la metà degli utenti (52,6%) utilizza il carpooling da appena un anno. Significa che il margine di crescita è enorme e che il fenomeno si sta radicando con velocità inedita.

Un’occasione che l’Italia non può sprecare

«Il carpooling è una leva immediata per ridurre costi ed emissioni», ha ricordato Gerard Albertengo, CEO di Jojob. Eppure, servono incentivi concreti per far sì che diventi parte integrante delle politiche nazionali. La proposta del Conto Mobilità, con voucher da 200 a 300 euro per chi vive in aree colpite da povertà di trasporti, è già prevista dal Piano Sociale per il Clima. Ma la piattaforma Jojob è pronta oggi, non nel 2026.

Perché aspettare? Perché rimandare a domani quello che potrebbe migliorare la vita di migliaia di lavoratori già oggi?

Il carpooling aziendale non è più solo una buona pratica di CSR, ma un tassello fondamentale per ridurre emissioni, traffico e disuguaglianze. È tempo che anche il Governo lo riconosca come tale, mettendolo al centro della strategia nazionale sulla mobilità sostenibile.

 

 

 

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