Milano, la ztl del Quadrilatero affossa le autorimesse

La nuova zona a traffico limitato ha provocato crolli fino al 40% della clientela nelle prime giornate: gli automobilisti non sanno di poter entrare liberamente se diretti a parcheggiare
Milano, la ztl del Quadrilatero affossa le autorimesse
© Jakub Zerdzicki (Unsplash)

Luca TalottaLuca Talotta

Pubblicato il 25 settembre 2025, 10:23

Dal 15 settembre, con l’entrata in vigore effettiva delle telecamere e delle multe, la ztl Quadrilatero a Milano ha mostrato subito le sue conseguenze: calo dei clienti tra il 10 e il 25% nelle autorimesse interne alla zona, con punte drammatiche di -40% nei primi due giorni.

I dati arrivano dall’APA – Associazione Autorimesse Confcommercio Milano, che rappresenta le sette strutture attive dentro il perimetro della nuova Ztl. Un dato che preoccupa, soprattutto se confrontato con il periodo maggio-settembre 2025, in cui i parcheggi all’interno del Quadrilatero hanno perso tra il 20 e il 42% dei clienti rispetto agli stessi mesi del biennio precedente.

Al contrario, le autorimesse al di fuori della Ztl non hanno registrato cali significativi.

Autorimesse penalizzate e clienti disorientati

Il problema principale è la mancanza di comunicazione chiara: pochi automobilisti sanno che si può entrare liberamente nella Ztl Quadrilatero se diretti a parcheggiare in un’autorimessa interna, senza rischio di multe.

«Nonostante cartelli fisici e segnalazioni elettroniche sui posti disponibili – spiega Simone Mangiafico, segretario di APA – i clienti restano disorientati e spesso rinunciano a entrare, convinti di rischiare una sanzione».

Neppure gli sforzi di comunicazione via social hanno finora invertito la tendenza. Una disinformazione che si traduce in perdite economiche pesanti per chi lavora, con rischi seri di sopravvivenza per le autorimesse coinvolte.

Comune e obblighi evitati, ma resta l’emergenza

Nel confronto con il Comune di Milano, APA è riuscita a ottenere la cancellazione di un vincolo che sarebbe stato devastante: l’obbligo di prenotazione per accedere alle autorimesse, previsto inizialmente dopo un anno di sperimentazione.

Una regola che avrebbe reso impossibile la gestione dei flussi spontanei di clienti e che, se fosse entrata in vigore, avrebbe di fatto condannato a morte le attività.

Nonostante questa vittoria parziale, la realtà resta amara: le telecamere e la paura delle multe scoraggiano l’ingresso, le attività perdono clienti e i cartelli non bastano a rassicurare gli automobilisti.

Fashion Week come banco di prova

In questi giorni Milano ospita la Fashion Week, e si spera che l’afflusso di visitatori internazionali possa attenuare il calo registrato. Ma la sensazione diffusa tra i gestori è che il problema sia strutturale.

Se non arriverà una campagna di comunicazione forte e costante, che chiarisca a tutti che «chi va a parcheggiare nelle autorimesse può accedere liberamente alla Ztl», la situazione rischia di diventare insostenibile.

«Se le cose non cambiano e in fretta – avverte Mangiafico – la situazione diventerà grave».

Il paradosso delle Ztl: automobilisti sempre più penalizzati

Ancora una volta, i numeri mostrano un paradosso tipico della mobilità milanese: regole pensate per ridurre il traffico finiscono per penalizzare cittadini, lavoratori e attività commerciali. Il risultato? Automobilisti confusi, che evitano il centro pur avendo diritto di accesso; Attività in crisi, che vedono cali a doppia cifra; Comunicazione insufficiente da parte delle istituzioni.

Un corto circuito che mette in difficoltà chi cerca soluzioni legittime per parcheggiare e vivere la città.

 

 

 

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Pacchetto Automotive 2035, le reazioni: da Stellantis alla politica e le critiche feroci di VDA

Sono molteplici le sfumature registrate sul riesame degli obiettivi fissati dall'Europa sul settore auto. Restano diversi punti di critica a seconda delle visioni

Marco Dal Sasso: in DS-Group l’animo sportivo che trasforma ogni componente in una vittoria di squadra

DS-Group lavora in oltre 40 settori, con più di 100 clienti e una scelta precisa: essere il riferimento produttivo delle aziende laziali per i componenti in plastica