Temi caldi
Assicurazioni auto, i costi tornano alle stelle
Il premio medio RC auto cresce dell’1,7% ad agosto 2025: le regioni più care restano Campania, Puglia e Lazio, ma non mancano sorprese e segnali di flessione al Nord

Luca Talotta
16 ott 2025
Dopo mesi di relativa calma, i costi delle assicurazioni auto in Italia sono tornati a crescere. L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Facile.it / Assicurazione.it rivela che il premio medio RC auto ad agosto 2025 ha raggiunto 645,58 euro, segnando un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Secondo Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it, «dopo i primi segnali positivi registrati a inizio anno, i premi RC auto sono tornati a salire, seppur non in tutta Italia. L’inflazione, ancora su livelli non trascurabili, sta avendo effetti negativi sulle tariffe».
Guardando ai dati territoriali, emergono forti differenze regionali. Alcune zone del Paese vedono un incremento significativo, mentre altre mostrano cali o stabilità. L’Abruzzo guida la classifica dei rincari con un +11,6%, seguito da Calabria (+7%), Umbria (+6,9%), Sicilia (+6,2%) e Basilicata (+5,7%).
Al contrario, in Campania e Liguria i prezzi medi sono scesi del 3,8%, mentre in Trentino-Alto Adige si registra un lieve calo dell’1%. Questi dati mostrano come la geografia dei prezzi assicurativi resti profondamente diseguale e dipendente da dinamiche locali.
Quanto costa assicurare l’auto oggi
In termini assoluti, la Campania resta la regione più cara d’Italia: per assicurare un’auto servono in media 1.012,76 euro, il 57% in più rispetto alla media nazionale. Subito dietro troviamo la Puglia, con 712,65 euro, e il Lazio, con 704,02 euro.
Le regioni più convenienti sono invece il Friuli-Venezia Giulia (444,10 euro), il Trentino-Alto Adige (473,56 euro) e la Basilicata (529,15 euro). In particolare, la provincia di Bolzano registra un calo del 5,7% e un premio medio di 470,13 euro, uno dei valori più bassi d’Italia.
Queste differenze non sono casuali. Incidono diversi fattori: il tasso di sinistrosità locale, la densità del traffico, il numero di frodi assicurative, il costo medio dei risarcimenti e la concorrenza tra le compagnie. A parità di profilo e veicolo, un automobilista può arrivare a pagare fino al doppio semplicemente cambiando provincia di residenza.
Le cause dell’aumento dei costi assicurativi
Il rialzo dei prezzi non dipende solo dai sinistri, ma anche da fattori macroeconomici che influenzano l’intero comparto. Tra le principali cause:
- Inflazione – L’aumento dei prezzi di ricambi, manodopera e servizi post-sinistro incide direttamente sui costi sostenuti dalle compagnie.
- Ripresa della circolazione – Con il ritorno alla normalità post-pandemia, crescono gli incidenti e i danni materiali.
- Incremento delle garanzie accessorie – Oggi quasi la metà degli automobilisti include polizze aggiuntive come assistenza stradale, tutela legale o cristalli.
- Effetti climatici estremi – Grandine, alluvioni e nubifragi aumentano le richieste di risarcimento per danni ambientali ai veicoli.
- Differenze territoriali – Le compagnie modulano i premi in base ai rischi specifici delle diverse aree, premiando i territori con minore incidentalità.
La combinazione di questi elementi spinge le tariffe verso l’alto, con l’aggravante che il mercato assicurativo italiano resta ancora poco competitivo in molte zone. Nonostante la digitalizzazione abbia reso più facile confrontare le offerte, in alcune province la concorrenza reale resta limitata.
Le prospettive per il 2026: digitalizzazione e nuovi modelli assicurativi
La domanda che molti automobilisti si pongono è: «i prezzi continueranno a salire?». Gli esperti non escludono un possibile assestamento nel corso del 2026, se l’inflazione rallenterà e le compagnie riusciranno a contenere i costi operativi.
Il futuro del settore passa però anche da una trasformazione tecnologica. Le polizze telematiche, basate sulla scatola nera e sui sistemi “pay-per-use”, permettono di personalizzare i premi in base allo stile di guida e al reale utilizzo dell’auto. Si tratta di un modello che premia la sicurezza e la consapevolezza, in linea con le tendenze europee verso la mobilità sostenibile e responsabile.
Come già avviene per l’elettrico o per i nuovi sistemi ADAS, anche l’assicurazione si prepara a diventare data-driven, cioè costruita sui dati reali di comportamento. Una rivoluzione che potrebbe, in futuro, alleggerire i costi per chi guida bene e ridurre le disuguaglianze territoriali.
L’aumento dei costi delle assicurazioni auto non è dunque un destino inevitabile, ma un segnale di quanto il settore debba adattarsi a una realtà più complessa: quella di un Paese che cambia abitudini di mobilità, affronta l’inflazione e cerca di innovarsi. Difendere il comparto automotive significa anche difendere il diritto degli automobilisti a tariffe giuste, trasparenti e sostenibili.
Iscriviti alla newsletter
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Commenti
Loading