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Omoda 4, la nuova sfida cinese al mercato europeo

Luca Talotta
19 ott 2025
Il marchio Omoda, appartenente al gruppo cinese Chery, accelera la sua strategia europea e prepara il debutto della Omoda 4, evoluzione e versione definitiva di quella che in precedenza era conosciuta come Omoda 3. Il nuovo SUV compatto sarà commercializzato anche in Italia nella seconda metà del 2026, segnando un passo decisivo nella crescita del brand nel Vecchio Continente. Il cambio di nome, annunciato durante l’International User Summit 2025 a Wuhu, in Cina, rappresenta un vero e proprio rilancio d’immagine per un marchio che vuole essere riconosciuto non solo per il prezzo competitivo, ma anche per design, tecnologia e qualità costruttiva.
Il design Cyber Mecha e l’anima giovane di Omoda 4
Con una lunghezza di 4,42 metri, la Omoda 4 si distingue per uno stile aggressivo e personale definito Cyber Mecha, ispirato ai robot dei manga giapponesi. Un linguaggio estetico deciso, caratterizzato da linee affilate, superfici tese e fari sottili a firma luminosa “a fulmine”, che donano un look da concept futuristico anche alla versione di serie.
Il frontale, dominato da un cofano basso e da prese d’aria geometriche, punta su un’immagine dinamica e sportiva, mentre al posteriore la barra luminosa attraversa l’intera larghezza e integra il lettering OMODA. Gli interni riprendono il tema tecnologico, con plancia spigolosa, display verticale per l’infotainment e strumentazione digitale compatta.
Un dettaglio curioso e distintivo è il pulsante d’avviamento protetto da uno sportellino rosso, simile a quello dei jet o delle supercar Lamborghini. Una scelta simbolica che sottolinea il target giovanile e il desiderio del marchio di associare emozione e tecnologia.
Motori benzina, full hybrid e versioni elettrificate
Omoda 4 arriverà inizialmente in versione benzina e full hybrid, con quest’ultima che sfrutterà un sistema da 204 CV complessivi, combinando un motore a benzina 1.5 da 142 CV e un’unità elettrica da 135 CV. Il sistema promette un’accelerazione 0-100 km/h in 8,1 secondi, consumi medi di 5,1 l/100 km e una velocità massima di circa 170 km/h.
Successivamente debutteranno anche le varianti plug-in hybrid e 100% elettrica, per soddisfare tutte le esigenze di mobilità. La versione a batteria, con motore da 203 CV e accumulatori da 67 kWh, dichiarerà fino a 450 km di autonomia (ciclo cinese) e una ricarica rapida fino a 119 kW in corrente continua, capace di riportare l’energia dal 20 all’80% in poco più di 20 minuti.
Qualità e prezzo per conquistare l’Europa
La Omoda 4 punta a un posizionamento competitivo, con prezzi a partire da circa 20.000 euro, ma senza rinunciare alla qualità percepita. Le finiture interne appaiono curate, le plastiche di buona consistenza e lo spazio a bordo ben distribuito. Il bagagliaio, con una capacità di circa 350 litri, non è da record, ma resta sufficiente per un SUV urbano di questa taglia.
Rispetto ai modelli precedenti, il salto di qualità si percepisce anche nei materiali e nella cura dei dettagli, segno che il costruttore cinese ha compreso l’importanza della credibilità premium per affrontare i mercati occidentali. Come sottolineato da Shawn Xu, amministratore delegato dei marchi Omoda & Jaecoo, l’obiettivo è quello di «declinare l’identità del brand in modo più affilato e distintivo, parlando direttamente ai clienti europei».
Una sfida diretta ai SUV compatti europei
L’arrivo della Omoda 4 si inserisce in un segmento estremamente competitivo, dominato da modelli come Peugeot 2008, Toyota Yaris Cross, Hyundai Kona e Renault Captur. Ma la strategia di Chery è chiara: offrire un design audace, una dotazione tecnologica di livello e una gamma di motori completa a un prezzo più accessibile.
A differenza di molti costruttori cinesi che puntano solo sull’elettrico, Omoda sceglie una via di transizione graduale, con una gamma ibrida in grado di rispondere alle esigenze dei clienti europei ancora legati alle motorizzazioni tradizionali. Una mossa intelligente che potrebbe ampliare notevolmente il bacino d’utenza e permettere al brand di consolidarsi rapidamente.
La sfida, però, non riguarda solo il prodotto: sarà fondamentale la rete commerciale e post-vendita, un aspetto su cui Chery sta investendo molto per garantire standard paragonabili a quelli dei marchi europei.
Omoda 4, la nuova frontiera del “made in China” automobilistico
Il debutto della Omoda 4 rappresenta l’ennesimo segnale del cambiamento in atto nel mondo automotive, dove i marchi cinesi non sono più sinonimo di low cost, ma di tecnologia accessibile e qualità in crescita. Se le promesse verranno mantenute, Omoda 4 potrebbe rivelarsi una delle sorprese del 2026, confermando come la competizione globale stia accelerando verso un equilibrio sempre più dinamico tra design, efficienza e innovazione.
La casa cinese, già presente in Italia con Omoda 5 e Jaecoo 7, mostra di voler restare a lungo sul nostro mercato e di aver imparato velocemente le regole europee del gioco. La Omoda 4 non è soltanto un nuovo modello: è il simbolo di un’industria cinese che ha smesso di inseguire e ora vuole guidare il cambiamento.
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