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Auto senza assicurazione: crescita preoccupante e nuovi controlli con autovelox

Sempre più veicoli circolano senza copertura RC, un rischio per la sicurezza e per i bilanci di cittadini e imprese.
Auto senza assicurazione: crescita preoccupante e nuovi controlli con autovelox
© Sven D

Luca TalottaLuca Talotta

Pubblicato il 29 ottobre 2025, 10:06

Negli ultimi anni il fenomeno delle auto senza assicurazione ha assunto proporzioni che non possono più essere ignorate. Secondo gli ultimi dati, in Italia circolano circa 2,8 milioni di veicoli senza copertura assicurativa, pari a circa il 6 % del parco circolante nazionale. Sul piano locale, il comune di Scandicci (FI) ha registrato un vero e proprio boom: dal 2009 al 2010 si è passati da 10 a 19 sanzioni, fino a toccare quota 80 nel 2023, e già 67 casi accertati solo nei primi otto mesi del 2024. Si tratta di un segnale allarmante che va letto con attenzione da tutti gli attori del settore automotive: istituzioni, compagnie assicurative, automobilisti e operatori.

Perché è importante intervenire? Da un lato perché il guidatore che circola senza assicurazione si espone a sanzioni pesanti e mette a rischio la propria posizione in caso di incidente; dall’altro perché la mancanza di copertura incide anche sulle tariffe assicurative degli automobilisti “in regola” e sulla sostenibilità dell’intero sistema. Con questo articolo esploriamo il contesto, i numeri, le azioni messe in campo, e qualche riflessione sul ruolo che il settore auto può avere nel contrasto.

Numeri e contesto nazionale delle auto senza assicurazione

Come accennato, le stime nazionali indicano che circa 2,8 milioni di veicoli circolavano senza assicurazione nel 2023: un valore che è aumentato rispetto agli anni precedenti.  L’incidenza sul parco circolante arriva al 6,0 % nel 2023.  Le differenze territoriali sono marcate: al Nord Italia l’incidenza è intorno al 4,6 %, al Centro circa 6 %, mentre al Sud e nelle Isole raggiunge l’8–9 %.  

I danni economici sono rilevanti: si stimano oltre 1,2 miliardi di euro di premi RC evasi ogni anno, oltre al danno morale e sociale per chi incappa in un incidente coinvolgendo un veicolo non assicurato.  

Questi numeri servono a dare una cornice: il fenomeno non riguarda un solo territorio o “qualche caso isolato”, ma c’è una presenza significativa su scala nazionale.

Il caso di Scandicci: controlli con autovelox e intensificazione dei servizi

A Scandicci l’evoluzione è significativa e va letta come esempio concreto di come la mobilità e la sicurezza urbana interagiscono. Il locale comando di polizia municipale ha sanzionato veicoli senza copertura RC auto passando da 10 casi nel 2009, a 19 nel 2010, fino a 80 l’anno scorso; e nel 2024, al 31 agosto, i casi già registrati sono 67, di cui 30 solo nelle ultime quattro settimane.

La spiegazione data dall’amministrazione è che nel mese di agosto, grazie alla riduzione dei servizi legati alla pulizia delle strade durante le ferie, il personale è stato impiegato maggiormente nei controlli. Inoltre, è stato deciso che le auto fotografate dagli autovelox per eccesso di velocità vengano anche confrontate con la banca dati assicurativa (gestita da ANIA) al fine di verificare se risultano coperte al momento della rilevazione.

«L’aumento di auto non coperte da assicurazione RC è probabilmente dovuto alla crisi economica, ma questa non può essere in alcun modo una scusante – dice l’assessore alla Polizia Municipale Agostina Mancini – circolare non assicurati è molto rischioso sia per lo stesso proprietario sia per chi si trovi coinvolto in incidenti con questi veicoli». E ancora: «Oltre a essere illegale comporta questioni di sicurezza, anche economica, dei cittadini. Infine, … chi guida senza assicurazione può essere spinto d’istinto ad abbandonare il luogo di un eventuale incidente, omettendo i soccorsi».

Dal punto di vista delle sanzioni, il Comune ricorda che la multa per veicolo senza assicurazione è pari a 798 euro (in quel contesto locale), oltre al sequestro del veicolo fino alla regolarizzazione. Questo evidenzia quanto il tema sia visto come priorità anche a livello locale nelle politiche di polizia stradale.

Sfide e riflessioni per il settore automotive

Il fenomeno delle auto senza assicurazione solleva alcune riflessioni importanti per il mondo dell’automotive, che merita un atteggiamento difensivo ma responsabile: il settore può e deve difendere la mobilità privata come diritto, ma al contempo non può ignorare che la circolazione senza copertura pone un problema di sistema.

1. Costo e trasparenza delle RC auto

Uno degli elementi che viene indicato spesso è l’aumento dei costi delle polizze RC Auto, che può portare alcuni proprietari a “tentare” di risparmiare rinunciando o sospendendo la polizza. Questo però crea un danno collettivo: meno vetture assicurate significa più rischio per tutti, aumento delle tariffe e delle frodi. Il settore auto – concessionari, costruttori, associazioni di categoria – ha interesse a promuovere iniziative di sensibilizzazione e incentivi per la regolarità assicurativa.

2. Tecnologia e controlli automatici

Il caso di Scandicci dimostra come l’uso degli autovelox e le banche dati assicurative possano diventare strumenti efficaci per il controllo. Il settore dovrebbe supportare queste tecnologie e partecipare al dialogo con enti locali e assicurazioni per favorirne l’adozione su scala più ampia. In definitiva, la mobilità sicura passa anche dalla certezza che i veicoli siano coperti.

3. Equità tra automobilisti onesti

Quando una parte di automobilisti circola in modo irregolare, crea una distorsione: gli automobilisti che pagano regolarmente la polizza «subiscono» indirettamente un aumento delle tariffe. Il settore automotive, da sempre difensore della mobilità, ha anche il ruolo di tutelare gli automobilisti virtuosi promuovendo politiche che riducano l’evasione e garantiscano condizioni più eque.

4. Approccio locale e nazionale integrato

Mentre a livello nazionale i numeri sono importanti per definire politiche e incentivi, l’azione locale – come quella di Scandicci – dimostra che l’efficacia passa dall’applicazione concreta. Il settore auto dovrebbe sostenere gli enti locali, collaborare con le forze dell’ordine, e promuovere campagne locali di comunicazione per far capire che «circolare senza assicurazione» non è solo un’irregolarità, ma un comportamento che mina la credibilità di tutto il sistema.

In conclusione, il fenomeno delle auto senza assicurazione non può più essere ignorato: rappresenta un rischio reale per la sicurezza, l’equità e la sostenibilità del settore della mobilità privata. Il comparto automotive, pur difendendo il valore della mobilità, deve assumersi responsabilità condivise — a livello industriale, commerciale e sociale — per contribuire concretamente a ridurre il fenomeno.

 

 

 

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