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Volkswagen Golf, cosa rivela davvero il Golf Index 2024 di AutoScout24

Luca Talotta
Pubblicato il 19 novembre 2025, 17:02
Il Golf Index 2024, l’indicatore con cui AutoScout24 confronta l’andamento dei prezzi della Volkswagen Golf in cinque mercati europei, offre una fotografia particolarmente interessante per capire come stia evolvendo il potere d’acquisto nel segmento delle compatte. L’auto simbolo di Wolfsburg rimane infatti una delle vetture più cercate nel mercato dell’usato, e la sua diffusione permette di tracciare tendenze affidabili su disponibilità, costi e dinamiche di acquisto. L’Italia, da questo punto di vista, mostra una situazione più complessa rispetto agli altri Paesi analizzati: se il prezzo medio è sceso, il rapporto tra stipendio e costo di una vettura usata resta meno favorevole di quello dei competitor europei.
Secondo i dati diffusi da AutoScout24, una Golf usata di due anni nel nostro Paese costa in media 16.406 euro, valore in calo dell’8,1% rispetto al 2023. Il risparmio rispetto al nuovo si aggira sul 25%, una quota che conferma l’attrattività del segmento second-hand. La riduzione dei prezzi, tuttavia, non si traduce automaticamente in maggiore accessibilità: per acquistare una Golf serve in media l’equivalente di 9,6 stipendi netti, il dato più alto tra quelli analizzati, anche se in miglioramento di 1,2 mensilità rispetto allo scorso anno.
Prezzi in discesa, ma non ovunque allo stesso modo
La fotografia europea del Golf Index 2024 evidenzia un trend comune: il prezzo della Golf usata è sceso in tutti i mercati. Tuttavia, l’intensità del calo varia sensibilmente. Il Belgio e i Paesi Bassi guidano la flessione con rispettivamente -13,5%e -10,9%, seguiti dall’Italia. Germania e Austria registrano ribassi più contenuti, rispettivamente -3,5% e -3%. Una dinamica che riflette differenze strutturali nella composizione del parco circolante.
In Belgio, nei Paesi Bassi e in Italia, due terzi delle Golf in vendita hanno più di cinque anni. Si tratta di un elemento che incide sulle valutazioni: percorrenza maggiore, dotazioni meno aggiornate e una più ampia presenza di motorizzazioni tradizionali tendono ad abbassare il prezzo medio. Al contrario, in Germania, quasi il 30% delle Golf sul mercato ha meno di un anno, con una disponibilità di vetture aziendali e chilometri 0 che spinge verso l’alto i valori medi di vendita.
Perché in Germania la Golf usata costa di più
Uno degli elementi più curiosi che emergono dal Golf Index 2024 è che proprio in Germania – patria della Golf – l’usato risulta il più costoso tra i Paesi analizzati. Con un prezzo medio di 19.912 euro, il gap con il resto d’Europa è evidente. La ragione non va ricercata in un maggior costo della vita o in particolari politiche di mercato, bensì nella qualità dello stock disponibile. Il parco tedesco è mediamente più giovane, più equipaggiato e più aggiornato sul piano tecnologico, caratteristiche che giustificano quotazioni più elevate.
Questa differenza mostra come il valore dell’usato non dipenda solo dalla domanda, ma anche dalla velocità con cui un mercato rinnova la propria flotta. La Germania continua a essere uno dei Paesi europei con il più alto turnover di vetture aziendali, fattore che immette sul mercato veicoli quasi nuovi, con dotazioni avanzate e, soprattutto, con un prezzo di origine più alto.
Il peso degli incentivi e la transizione in atto
L’analisi di AutoScout24 spiega come il calo dei prezzi sia legato anche all’effetto degli incentivi statali all’acquisto di vetture elettriche e ibride. In diversi Paesi europei, gli ecobonus hanno temporaneamente dirottato l’attenzione del mercato verso modelli a basse emissioni, rallentando la domanda per le motorizzazioni termiche. La Golf, disponibile in una gamma molto ampia di versioni, risente in modo evidente di questo spostamento d’interesse, soprattutto nelle varianti benzina e diesel più datate.
In Italia il fenomeno è stato accentuato dalla maggiore età del parco auto, che ha favorito un’ulteriore contrazione dei prezzi. Per chi acquista, questo può tradursi in un vantaggio economico, ma pone anche un interrogativo: quanto a lungo il mercato continuerà a garantire questa disponibilità a prezzi ribassati, soprattutto in un contesto di crescente elettrificazione?
Potere d’acquisto: Italia ancora indietro, nonostante i progressi
Se sul fronte dei prezzi l’Italia registra un miglioramento, il confronto internazionale rimane impietoso per quanto riguarda la reale capacità di acquisto. In Belgio, Paese più virtuoso, una Golf usata richiede 5,7 mensilità, seguito da Paesi Bassi (6), Austria (6,1) e Germania (8,7). Il valore italiano, pur ridottosi, resta di quasi quattro mensilità superiore rispetto al Belgio. Una distanza significativa, che riflette non solo il costo delle auto usate ma soprattutto il differenziale di retribuzione media netta.
La buona notizia è che il trend è positivo: la riduzione delle mensilità necessarie (-1,2) indica un lento miglioramento del potere d’acquisto, favorito dal calo dei prezzi e da una più ampia disponibilità di vetture usate a chilometraggio moderato. Ma il percorso da fare per allinearsi ai mercati più competitivi è ancora lungo.
Perché la Golf continua a essere centrale nel mercato europeo dell’usato
Dal suo lancio nel 1974, la Volkswagen Golf ha venduto 37 milioni di unità e rimane una delle vetture più ricercate su AutoScout24. Non si tratta semplicemente di un’auto popolare: la Golf rappresenta una metrica affidabile per decifrare le trasformazioni del mercato europeo. La sua presenza diffusa consente confronti coerenti e omogenei, mentre l’evoluzione dei suoi prezzi mette in luce non solo l’andamento dell’usato, ma anche l’impatto della transizione verso powertrain più moderni.
Oggi chi sceglie un modello di due anni in Italia risparmia circa un quarto rispetto al nuovo, ottenendo ancora un’auto attuale per design e tecnologia. Un risparmio consistente, che conferma l’attrattività dell’usato di qualità in un contesto in cui il nuovo diventa sempre più costoso e la disponibilità immediata non sempre garantita.
Uno sguardo al futuro del mercato dell’usato europeo
Il Golf Index 2024 mette in evidenza come l’intero mercato dell’usato stia attraversando una fase di ridefinizione. La riduzione dei prezzi osservata in tutti i Paesi potrebbe essere solo temporanea se gli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici dovessero diminuire o se la disponibilità di vetture di qualità superiore dovesse contrarsi. Allo stesso tempo, la crescente maturità del mercato dell’elettrico introduce un nuovo equilibrio tra domanda e offerta, con una progressiva riduzione dell’età media delle auto usate disponibili.
Per l’Italia, la sfida riguarda soprattutto l’alineamento del potere d’acquisto con quello degli altri Paesi europei. L’andamento positivo registrato nell’ultimo anno è incoraggiante, ma non ancora sufficiente per colmare un divario strutturale che continua a penalizzare chi cerca una vettura recente senza orientarsi verso il nuovo.
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