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Auto storiche esentate dal bollo: la nuova regola dal 1° gennaio cambia tutto per i proprietari
Dal 1° gennaio i veicoli che hanno superato i 30 anni sono automaticamente esentati dal bollo: una misura che semplifica la normativa e tutela il patrimonio automobilistico italiano

Luca Talotta
Pubblicato il 26 novembre 2025, 20:49 (Aggiornato il 27 nov 2025 alle 09:33)
Cambia ancora il bollo auto, perché è il tema centrale della novità che dal 1° gennaio ha iniziato a interessare migliaia di automobilisti italiani. Con la nuova disposizione normativa, infatti, tutte le auto che hanno superato i 30 anni – calcolati dalla data di costruzione o immatricolazione – non pagano più il bollo. Un cambiamento importante, atteso da tempo da molti appassionati e proprietari di vetture d’epoca.
La tassa automobilistica è da sempre una delle imposte meno gradite a chi possiede un veicolo. E ogni sua modifica, soprattutto se orientata a ridurre i costi, genera immediatamente grande attenzione. In questo caso non si tratta di un’agevolazione temporanea, né di un bonus sperimentale: è una regola stabile, già entrata in vigore, che chiarisce definitivamente il perimetro delle esenzioni per le auto storiche.
La disposizione nasce con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio circolante, contenere le spese dei proprietari e preservare una parte della storia dell’automotive italiano. Parliamo infatti di veicoli che non solo hanno superato il traguardo dei trenta anni, ma che rappresentano anche un pezzo importante dell’evoluzione tecnologica, culturale e industriale del nostro Paese.
Quali auto rientrano nell’esenzione
Per capire chi beneficia della nuova norma bisogna partire da un elemento chiave: la soglia dei 30 anni. Il legislatore ha infatti stabilito che, una volta oltrepassato questo limite, il veicolo rientra automaticamente nella categoria di “interesse storico e collezionistico”. Di conseguenza, il bollo auto non è più dovuto, a prescindere dal valore commerciale, dall’utilizzo o dal chilometraggio.
In passato le esenzioni sulle auto storiche erano frammentate, talvolta diverse da regione a regione, e spesso richiedevano documentazioni aggiuntive, certificazioni o iscrizioni a registri storici. Oggi il quadro è molto più chiaro: la regola generale è valida su tutto il territorio nazionale e semplifica la vita dei proprietari, che non devono più affrontare pratiche complesse o dimostrare l’effettivo “pregio” del proprio veicolo.
Restano possibili, in alcune situazioni, richieste locali di iscrizione a un Registro riconosciuto (ASI, FMI, ecc.), ma la sostanza non cambia: un’auto di oltre 30 anni non paga il bollo punto e basta.
Questa scelta non è solo fiscale: è una presa di posizione culturale verso un settore che, pur essendo minoritario all’interno del parco circolante, rappresenta una realtà molto attiva, fatta di club, raduni, restauratori, artigiani specializzati e migliaia di appassionati.
Perché questa misura è importante per gli automobilisti
L’esenzione del bollo auto per le vetture ultratrentennali ha un impatto immediato sul portafoglio dei proprietari, che possono risparmiare centinaia di euro all’anno. Ma la misura ha anche una valenza più ampia.
Da un lato, contribuisce a preservare veicoli che raccontano la storia del design e dell’ingegneria automobilistica italiana, spesso considerati non solo mezzi di trasporto ma veri e propri oggetti culturali. Dall’altro lato, risponde alla necessità di semplificare un sistema di agevolazioni che negli ultimi anni era diventato poco chiaro e difficilmente interpretabile.
Inoltre, l’esenzione potrebbe incentivare la conservazione e il restauro di auto datate, riducendo il rischio di demolizione di veicoli che, pur non avendo un valore economico elevatissimo, rappresentano pezzi unici o testimonianze importanti di determinati periodi.
In un Paese dove la passione automobilistica è ancora fortissima e dove modelli come Fiat Panda prima serie, Alfa Romeo 75, Lancia Delta, Fiat Uno Turbo, Renault 5 GT Turbo e tante altre icone degli anni Ottanta e Novanta circolano ancora – o vengono gelosamente custodite in garage – la misura assume un significato che va oltre la semplice fiscalità.
Una scelta che valorizza la cultura dell’auto
Nel contesto attuale, in cui l’automotive è al centro di una profonda trasformazione – elettrificazione, normative ambientali, sviluppo tecnologico – è importante ricordare che il patrimonio storico continua a rappresentare un elemento distintivo della cultura italiana.
L’esenzione del bollo auto per i veicoli ultratrentennali è un modo per riconoscere il ruolo delle auto storiche all’interno della società: mezzi che non competono con la mobilità moderna, ma che mantengono vivo un legame con il passato, con la memoria dei marchi e con i modelli che hanno segnato un’epoca.
E mentre le Case automobilistiche stringono l’acceleratore sull’innovazione, la tutela delle auto storiche garantisce equilibrio: la mobilità del futuro si costruisce anche rispettando la mobilità del passato.
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