La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia impediscono l'attenuazione dei costi di benzina e gasolio: ecco i numeri attuali
13 ottobre
Dopo un breve periodo di riduzione dei prezzi, i costi del carburante sono tornati alle stelle. E addirittura il gasolio è salito, nei valori medi, sopra i 2 euro al litro. Un rincaro, quello del Diesel, dovuto principalmente alla guerra russo-ucraina.
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Il prezzo medio della benzina in modalità self è tornato sopra gli 1,7 euro, con i diversi marchi compresi tra 1,685 e 1,715 euro al litro, mentre il Diesel al self, come accennato, si posiziona a 1,872 euro al litro con le compagnie tra 1,861 e 1,893 euro al litro. I prezzi del GPL si posizionano invece tra 0,788 a 0,806 euro al litro, mentre il metano si piazza tra i 2,784 e i 3,392 euro/L.
Il rincaro preoccupa soprattutto in vista della scadenza, a fine mese, dello sconto fiscale, che toglie 30,4 centesimi al litro al prezzo pagato alla pompa. La misura potrebbe essere prorogata, ma attualmente, senza di essa, i prezzi di Diesel e benzina potrebbero superare i 2 euro al litro.
Il motivo dell'aumento dei costi del Diesel va ricercato nella guerra in Ucraina. Attualmente, gli impianti di raffinazione europei sono concentrati sulla produzione di benzina e altri derivati del petrolio. La produzione del gasolio era invece prerogativa della Russia, che produce circa il 60% del fabbisogno europeo. Adesso, però, per Mosca le esportazioni sono molto più difficili a causa delle sanzioni. Senza dimenticare il price cap con il quale l'Europa potrebbe continuare ad acquistare gas dall'oleodotto russo.
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