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Auto 2035, e-car, biocarburanti e riesame Fit for 55: ecco quando si deciderà il futuro

Fabiano Polimeni
Pubblicato il 5 novembre 2025, 16:01 (Aggiornato il 6 nov 2025 alle 08:47)
C’è un data, dopo la partecipazione del commissario per la Prosperità e strategia industriale, Stephane Sejourne, al convegno di Platforme Automobile a Parigi. C’è una data da cerchiare in rosso sul calendario, perché sarà allora che scopriremo come l’Europa - dopo lunghi confronti con l’industria automobilistica, gli Stati membri e i portatori di interesse del fronte green - rivedrà gli obiettivi fissati sul 2035. Appuntamento al prossimo 10 dicembre. Sarà allora che la Commissione europea annuncerà il pacchetto di misure con le quali modificherà il percorso del Fit for 55 e dovrà dire come attuerà la flessibilità promessa.
"Il 2035 non dovrebbe essere un totem. Per salvare l'industria automobilistica europea è necessario intervenire su tutte le leve. Aumentare i volumi, utilizzare tutte le soluzioni per decarbonizzare, proteggere le nostre imprese dalla concorrenza sleale e soddisfare le aspettative dei consumatori”, ha anticipato Sejourne, prima di parlare della novità e-car.
Un'auto elettrica economica e minori obblighi per le case
Sarà la nuova categoria di vetture da posizionare sotto le auto omologate M1 e al di sopra dei quadricicli. Saranno auto elettriche sottoposte a minori vincoli regolamentari in tema di dotazione obbligatoria dei sistemi di assistenza alla guida. Quindi, minori costi per le case auto.
"L'obiettivo dei produttori è quello di introdurre sul mercato nuovi veicoli di piccole dimensioni con un prezzo compreso tra 15.000 e 20.000 euro e, poiché anche i vincoli normativi incidono sul prezzo, creeremo questo quadro normativo", ha dichiarato il Sejourne in occasione dell'Automotive Industry Day a Parigi.
Una tipologia di vetture che, secondo l’a.d. Renault, dovrebbe includere i modelli elettrici entro i 4,20 metri di lunghezza e beneficiare di una stabilità normativa e di omologazione di lungo periodo: 10-15 anni senza proliferare di adeguamenti normativi, che portano i costi a lievitare. La e-car, oltre a essere elettrica ed “economica”, dovrà essere prodotta in Europa. Ecco, cosa dovrà essere made in Europa per rientrare nella categoria?
"Stiamo lavorando sul contenuto europeo: definire cosa sia un'auto europea. Una definizione che non sia complessa da attuare, che non comporti un aumento della burocrazia, che si basi sulla fiducia e su un controllo a posteriori piuttosto che a priori, quindi su un controllo dopo la verifica piuttosto che sulla segnalazione che abbiamo conosciuto in passato”, spiega Sejourne.
Flessibilità senza condizionare l'obiettivo
Parlando a una platea che riuniva i rappresentanti dell’industria dell’auto e della filiera, sul riesame del Fit for 55 e del "solo elettrico" dal 2035, ha aggiunto: “Da sei mesi lavoriamo su questo dossier con pragmatismo, nell'ambito della clausola di revisione sul percorso di elettrificazione dell’automobile.
Ci sono trattative in corso, quindi interessi diversi, se non addirittura divergenti. Sono relativamente ottimista sul fatto che verranno prese decisioni che offriranno flessibilità. A condizione di non mettere in pericolo la traiettoria della decarbonizzazione. Pertanto, tale responsabilità sarà assunta dai costruttori, così come la Commissione stessa si assumerà la responsabilità delle flessibilità concesse”.
Quali concessioni sono in arrivo?
Dall’ultimo incontro a settembre, tra istituzioni europee e mondo dell’auto, molto si è discusso sulle concessioni da fare ai carburanti a emissioni carboniose nette pari a zero (e-fuels, biocombustibili), nonché alle auto ibride plug-in e la possibilità che diventino attuali i sistemi di elettriche con range extender. Di fatto, auto ibride a trazione esclusivamente elettrica e con il motore termico dedicato unicamente a produrre energia.
"Sì, il range extender e i carburanti sintetici sono attualmente oggetto di riflessione, per disporre di una gamma di tecnologie che corrisponda alla realtà di ciò che i costruttori e l'intero settore hanno già realizzato in termini di ricerca e sviluppo”, ha commentato il commissario europeo. “Sono relativamente ottimista sulla flessibilità, a condizione che non compromettiamo il percorso intrapreso”.
I veicoli commerciali verso target distinti
Un altro tema cruciale per i costruttori riguarda l’intervento sulle emissioni di CO2 previste, a oggi, per i veicoli commerciali. La debolissima domanda sull’elettrico espone le case auto a pesanti multe in caso di sforamento dei limiti di CO2. Sul punto, il commissario europeo ha dichiarato: “È necessario riflettere sulla possibilità di separare i veicoli commerciali leggeri dagli obiettivi del 2035”.
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